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"Visione, pazienza, ascolto e tolleranza": la lettera di Simona Viola, presidente di +Europa Milano

Cari amici e iscritti di +Europa,

eccoci all’indomani del congresso di fondazione del nostro partito, della nostra casa politica, del luogo dove abbiamo deciso di lavorare, insieme, e impegnarci per assicurare un futuro di libertà, pace e prosperità al nostro Paese e ai nostri figli, insieme ai nostri fratelli e cugini europei.

Abbiamo ospitato personalità di eccezione che ci hanno fatto avvertire la attualità e necessità del nostro impegno, personale e collettivo, in un momento così pericoloso e buio per l’Italia, per l’Europa e per il mondo intero.

Penso a Guy Verhofstadt presidente del Gruppo ALDE al Parlamento Europeo – i cui valori ispiratori la nostra forza politica condivide – a Carlo Calenda, speranza della sinistra liberale italiana venuta a proporci un progetto politico in divenire.

Penso al discorso intenso e attuale del vice presidente delle Comunità ebraiche, venuto a ricordarci quanto sia breve il passo che conduce dall’appannamento del nazionalismo, alla cecità assoluta del razzismo, dell’antisemitismo; l’odio e la violenza quando sono tollerati - e quindi colpevolmente promossi – dalle autorità che omettono la doverosa vigilanza sugli istituti e i valori della democrazia, trascendono in breve in paura e sudditanza, trasformano le società libere in comunità di sudditi, dove la legge del più forte prende rapidamente il sopravvento, con la complicità delle istituzioni.

Per tre giorni ci siamo conosciuti, abbiamo parlato, ci siamo mescolati e riconosciuti, con il rispetto che si deve sia a chi proviene da esperienze politiche di lungo corso, sia a chi si accosta con coraggio, per la prima volta all’impegno politico.

L’impegno politico è una delle espressioni più alte dell’uomo, è un atto di responsabilità e generosità verso la collettività, è l’accantonamento dell’attenzione esclusiva all’interesse particolare del singolo, accompagnato dalla coscienza di doversi far carico – ciascuno nei limiti delle proprie possibilità e capacità – del destino della collettività umana di appartenenza.

Come insegna Emma Bonino noi possiamo anche disinteressarci della Politica ma ci sarà sempre qualcun altro che se ne occuperà al posto nostro e non necessariamente nella direzione da noi auspicata.

C’è chi fa politica per fare affari, chi per far carriera, noi abbiamo l’ambizione di fare politica per renderci protagonisti della storia della comunità umana, e imprimerle la direzione che ci appare la migliore.

E’ la direzione di Luigi Einaudi, di Ernesto Rossi e di Altiero Spinelli che ci hanno lasciato il liberalismo e il federalismo europeo, l’eredità ideale e politica necessaria per affrontare il presente, per ridurre le diseguaglianze, per ampliare gli spazi di libertà.

E’ nelle società liberali, fondate sul primato della persona, sul rispetto della sfera di libertà di ogni cittadino, che l’uomo ha la maggior possibilità di realizzarsi.

Il nostro congresso si è purtroppo concluso anche con una polemica – tutta interna e non per questo meno importante – notoriamente originata dalle modalità (non sempre consapevoli e apparentemente eterodirette) di partecipazione al congresso di alcuni iscritti, plausibilmente organizzati da Centro Democratico.

Purtroppo l’asperità della polemica che ne è seguita ha avuto un’eco sulla stampa e sui social di un’ampiezza tale da rischiare di infliggere un significativo danno all’immagine di +Europa. Purtroppo la stessa asperità ha condotto l’amico e compagno Marco Cappato – una delle risorse politiche più vitali, originali, coraggiose e ricche del panorama politico - a dichiarare di non voler far parte degli organismi dirigenti e di non voler partecipare alla vita interna del nostro nuovo partito.

Quanto accaduto aiuta a comprendere quanto siano fragili i processi politici, e quanto siano importanti i comportamenti di ciascuno: un eccesso di zelo o un’insufficiente sensibilità e attenzione nel reclutare iscritti, una comunicazione incontrollata nei toni e nei contenuti, lasciar prevalere sospetto e diffidenza sul dialogo e sulla comprensione reciproci, agire senza la trasparenza che è dovuta ai partner politici, sono tutti comportamenti che possono innescare processi di disgregazione con facilità immensa – di molto superiore alle buone intenzioni di ciascuno - che sono poi difficilissimi, quando non impossibili,  da disinnescare.

Così un progetto straordinario, generato dalla capacità di visione politica di Emma Bonino, Gianfranco Spadaccia, Bruno Tabacci e Benedetto della Vedova, che hanno saputo immaginare di offrire una risposta all’aspirazione democratica, liberale ed europeista di tanti italiani rischia di dissolversi in un attimo se non sapremo, tutti insieme, continuare ad alimentarlo con la fiducia nel nostro progetto – indispensabile all’Italia - e la forza del dialogo e del confronto.

Occorrono visione ma anche pazienza, ascolto, tolleranza.

Auguro al nostro segretario Benedetto Della Vedova di trovare le chiavi giuste per generare in +Europa il clima di cui abbiamo bisogno per imporre non solo alle elezioni europee di maggio ma nella vita politica del paese, la forza dei nostri straordinari argomenti.

Gli auguro di riuscire da domani ad aggregare le intelligenze, le coscienze, le capacità e le esperienze di cui abbiamo bisogno (e magari di recuperare alla vita attiva del partito il prezioso apporto di Marco Cappato); il Gruppo +Europa Milano lo sosterrà con entusiasmo, con lealtà e con fiducia.

Mettiamoci subito al lavoro.

Simona Viola

Presidente del gruppo +Europa Milano

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