Vedo una forte unità transatlantica in questa fase nel sostenere gli ucraini e la democrazia di Kiev contro l’ingiustificabile aggressione di Putin, la cui violenza si rivela ogni giorno più terrificante. USA ed UE hanno interessi differenti, dal punto di vista energetico e geopolitico, come è ovvio.
Ma ho sempre pensato che Putin fosse un problema prima di tutto per noi europei e lo penso a maggior ragione oggi.
Dopo quanto è accaduto a Bucha noi europei dovremmo chiederci se possiamo politicamente ed eticamente permetterci di continuare a comprare il gas russo e finanziare la guerra di Putin.
Forse per qualcuno la pace significa consentire ad un dittatore di occupare con la forza e la violenza un altro paese, cancellarne le istituzioni democratiche e impedirne le aspirazioni europee.
Questa non sarebbe pace, ma al massimo un momento di tregua in attesa della successiva occupazione. Per me non ci sarà pace senza giustizia e per questo sostengo l’iniziativa del Procuratore della Corte Penale internazionale volta ad individuare eventuali crimini di guerra in Ucraina ed incriminare i colpevoli dopo un giusto processo internazionale; mi sembra che ci sia già abbondante materiale. Non possiamo consentire che nel cuore della nostra Europa un autocrate invada un altro paese libero, sovrano e democratico. Ne va del nostro futuro di paesi democratici e liberi.