di Giordano Masini e Michele Usuelli
Per gli insegnanti e gli studenti all’inizio dell’anno scolastico e periodicamente nei mesi successivi può essere usata la tecnica dei test in pooling: praticamente, si uniscono fino a trenta campioni, li si analizza in un’unica provetta, e solo in caso di risultato positivo si procede all’analisi di ogni singolo campione. Ad esempio gli insegnanti di una scuola, o gli studenti di ogni classe, potrebbero essere monitorati costantemente.
È una tecnica già approvata dalla FDA statunitense che porterebbe, se usata a tappeto su categorie a basso rischio quali gli utenti e i lavoratori della scuola, a enormi risparmi di tempo e di risorse, ma che permetterebbe comunque accuratezza nei risultati. Questa tecnica può essere utilizzata sia per i test sierologici su sangue da prelievo venoso, sia per l'analisi PCR da tampone nasofaringeo. Avremmo maggiore sicurezza nelle scuole fin dal 14 settembre, al di là di qualsiasi misura comunque necessaria di igiene e di distanziamento fisico nelle aule, e uno straordinario caso di studio sulle tutte le classi di età scolare. Non possiamo permetterci di lasciare ancora indietro la scuola, anche in una fase, come questa, in cui i contagi sono tornati a salire. L’Italia si metta all’avanguardia in questo campo, si sviluppino subito dei protocolli per i test in pooling e se ne valutino i costi e benefici nell’uso per la scuola, cominciando dagli insegnanti per continuare anche con gli studenti.