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Stop all’accordo con la Libia e via i decreti sicurezza

di Costanza Hermanin 

Bisogna abrogare subito i decreti sicurezza e cancellare gli accordi con la Libia.

Dopo lo scandalo del viaggio in Italia di Al Bija, il capo della guarda costiera libica già accusato dall’ONU di essere un trafficante di essere umani, il Governo non può e non deve limitarsi a una promessa di modificare l’accordo con la Libia. Ci schieriamo fermamente con i parlamentari italiani ed europei che hanno già chiesto la sospensione, senza se e senza ma, dell’accordo del 2 febbraio 2017.

Le proposte di modifica promesse dal Governo, che riguarderebbero la presenza delle organizzazioni umanitarie all’interno dei centri di detenzione, i programmi di evacuazione e rimpatrio e il miglioramento delle condizioni nei centri governativi ufficiali, sono una farsa. La maggioranza delle persone non sono in quei centri, ma nelle mani delle milizie.

L’ONU ha già accesso ai centri governativi e ha già steso programmi di evacuazione e rimpatrio che il governo italiano ignora, concentrandosi piuttosto su finanziamenti che finiscono proprio nelle mani delle milizie, coinvolte direttamente nei lavori della Guardia Costiera. L’Italia, che come gli altri stati del mondo sostiene anche finanziariamente le Nazioni Unite per avere a disposizione l’aiuto e l’expertise tecnica delle sue agenzie specializzate,  si ostina a non seguire le loro raccomandazioni. Mentre i 150 milioni di euro destinati alla Guardia Costiera sarebbero stati meglio spesi con UNHCR.

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