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Sosteniamo il #PianoAmaldi per raddoppiare i fondi alla ricerca

di Giordano Masini

L’Italia spende troppo poco per la ricerca pubblica: lo 0.5% del PIL, circa la metà di quello che spendono i Paesi del Nord Europa.

Risparmiare sulla ricerca significa accumulare un ritardo di competitività che pagheranno, come una vera e propria tassa, le giovani generazioni. Ed è un ritardo di cui già paghiamo le conseguenze: la pandemia di Covid-19 ha dimostrato che i Paesi che investono di più in ricerca (come Germania e Corea del Sud) sono più resilienti. Per questo abbiamo sostenuto da subito e sosteniamo il Piano Amaldi, una proposta di rilancio della ricerca - promossa da uno dei più importanti scienziati italiani - che già ha raccolto migliaia di firme su diverse petizioni tra cui quella che abbiamo lanciato come Più Europa a luglio.

Il Piano Amaldi propone di aggiungere 1,5 miliardi di euro al bilancio della ricerca già nel 2021 e continuare fino a raggiungere l’1,1% del Pil nel 2026. Un’idea sostenibile, assolutamente alla nostra portata. Sarebbe, prima ancora che una voce di spesa, una vera e propria “riforma strutturale”, di quelle di cui abbiamo bisogno per accompagnare le proposte sul Recovery Fund.

Aiuterebbe l’Italia a essere più credibile oggi, più competitiva e resiliente domani.

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