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Siria: Emma Bonino "nessuna complicità con Erdogan. Ue e paesi europei reagiscano"

di Emma Bonino
Il via libera di Trump all’invasione turca contro i combattenti curdi nel nord-est della Siria pone l’Unione europea e tutti i paesi membri di fronte a una grave responsabilità. Come riferitomi ieri in un incontro da una delegazione curda in Senato, la posizione curda, specie dal punto di vista militare, sarebbe messa a dura prova, trovandosi senza il supporto del suo principale alleato e minacciata su due fronti da rivali nettamente più forti: la Turchia a nord e il regime siriano a ovest. È forte il timore che un’occupazione turca abbia come conseguenza tangibile una nuova ondata di sfollati interni verso i territori situati a est del fiume Eufrate, già sotto pressione per la carenza di infrastrutture e servizi e per la difficile convivenza tra le numerose comunità che vi risiedono. Lo scenario con cui rischiamo di confrontarci nei prossimi giorni è quella di un’escalation militare e di una ennesima tragedia umanitaria di grandi proporzioni. Oggi il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà per affrontare la questione delle operazioni turche nel Kurdistan siriano e molto dipenderà dal voto della Russia, uno degli attori principali nella crisi siriana. I rapporti con la Turchia da parte dei paesi europei non possono rimanere quelli di una partnership indifferente, se non connivente. Occorre una posizione univoca che non sia una forma di attiva complicità con l’espansionismo nazionalista turco. L’Ue e i Paesi europei hanno non solo il dovere, ma l’interesse a reagire alla logica del fatto compiuto. È urgente che sul punto giungano al più presto parole inequivocabili da parte del Presidente Conte e del Ministro Di Maio.

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