di Benedetto Della Vedova
Conte doveva chiedere il MES in modo rapido,lineare e comprensibile in Italia e fuori. Ma per farlo avrebbe dovuto esercitare una leadership sul M5S, ostaggio di fisime ideologiche, che non può o non sa esercitare. Per questo, oltre che ritardare investimenti urgenti sulla sanità e per la ripartenza delle scuole, ha infilato l’Italia in un labirinto di alibi e rinvii che danneggiano la credibilità negoziale in sede europea.
La responsabilità di questo stallo da teatro dell’assurdo è totalmente condivisa dal PD, anch’esso succube dell’egemonia grillina sulla maggioranza. Il PD che sceglie di cementare un’alleanza strategica con il M5S, non può che piegarsi all’agenda populista ed assistenzialista di Di Maio e dei suoi, come accaduto sul taglio brutale dei parlamentari o la prescrizione o quota cento o Alitalia. Del resto, anche nel passaggio sul decreto elettorale, il PD ha scelto la prepotenza contro le forze europeiste, liberal-democratiche ed ecologiste, a partire da +Europa, considerate giustamente un ostacolo a questa strategia perchè impegnate a costruire e rappresentare una alternativa al bipolarismo sovranisti - populisti che condannerebbe definitivamente l’Italia ad un ruolo marginale.