Lettera aperta ai dirigenti e agli iscritti di Volt
Cari amici di Volt,
Da pochi giorni la nostra Unione Europea è orfana del Regno Unito, il cui abbandono è una sconfitta per tutti. Il sovranismo e il populismo hanno illuso un pezzo importante dell’opinione pubblica britannica (come peraltro nel Continente) e hanno creato le condizioni per un isolamento politico ed economico che rischia di fare molto male al Regno Unito e che depaupera la UE della forza e del dinamismo d’Oltremanica.
Ora che la Brexit è purtroppo una realtà, il senso della storia e la portata profonda del processo di integrazione europea ci impongono non solo di difendere l’Unione che c’è, ma di impegnarci con maggior forza per un’Europa sempre più integrata e unita, attraverso messaggi, strumenti e un’azione politica che sappiano attrarre e far innamorare milioni di cittadini europei. Non è più tempo di mezze misure.
Ci sono temi cruciali e obiettivi concreti che i nostri movimenti politici condividono e che possono essere la chiave di volta per una rivoluzione europeista: il più importante di questi è l’equità intergenerazionale, quel principio di sostenibilità economica, ambientale e sociale che impone ai decisori politici di non scaricare i costi delle scelte presenti sulle generazioni future; un altro è la richiesta di una sempre maggiore democraticità e rappresentatività delle istituzioni continentali.
Non a caso, il vostro approccio paneuropeo trova nella famiglia politica europea di cui Più Europa fa parte - l’ALDE - un osservatore e un interlocutore attento. Ed è ancora meno casuale che nell’elettorato giovanile italiano Più Europa e Volt siano considerate opzioni credibili e attraenti: è quello il giacimento di ricchezza e capitale umano su cui dobbiamo investire. Perché allora non scegliamo l’impegno politico ed elettorale comune? Non lo abbiamo fatto in Emilia Romagna, dove i nostri 33mila voti e i vostri 8mila voti avrebbero assicurato a una ipotetica lista comune una rappresentanza nel consiglio regionale e un risultato superiore a quello di altre formazioni politiche della coalizione che ha sostenuto il presidente Bonaccini.
Continuiamo con buoni frutti a promuovere riunioni e iniziative comuni in giro per le città e le realtà territoriali, ma non ci parliamo a sufficienza a livello nazionale. Vi avevamo proposto di correre insieme alle elezioni europee del 2019, è probabile che ve lo chiederemo ancora per le prossime competizioni elettorali, perché siamo impegnati con altri a costruire un percorso comune per la nascita in Italia di una forza politica autenticamente europeista e riformatrice.
La vostra specificità come partito paneuropeo è un valore da salvaguardare, nessuno vi chiede di rinunciarvi, né vi prospettiamo fusioni o incorporazioni: vi proponiamo di dialogare e di cercare insieme le condizioni per una collaborazione più stretta, che porti sinergie politiche ed elettorali, sempre più importanti in un Paese in cui gli attuali “potenti” alzano barriere sempre più elevate all’ingresso alla partecipazione politica.
Sono certo che con buona volontà troveremo il modo di percorrere insieme un pezzo di futuro.
Con stima,
Piercamillo Falasca
(vicesegretario di Più Europa)