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Legge elettorale, grazie al nostro ricorso, rimessa alla consulta la norma sulla raccolta firme

La II sezione civile del Tribunale di Roma, ha rimesso alla Corte costituzionale l'intera materia della raccolta firme per la presentazione delle liste alle elezioni, contenuta nella attuale legge elettorale, vale a dire il Rosatellum bis, approvato nel 2017. Il provvedimento è stato emesso accogliendo il ricorso proposto da +Europa.

“Non dubitavamo che il ricorso presentato da +Europa con gli avvocati Caravita, Mazziotti e Cossu al giudice civile di Roma, sulla natura irragionevole e discriminatoria delle norme che disciplinano l’accesso dei partiti alle elezioni politiche, sarebbe stato da questi rimesso alla Consulta, perché i profili di illegittimità costituzionale sono oggettivamente macroscopici”. Lo scrivono in una nota la senatrice di +Europa, Emma Bonino e il segretario Benedetto Della Vedova. "Adesso sarà la Corte a dovere decidere sia sul numero di firme richiesto per la presentazione delle liste (1500 per collegio plurinominale: numero abnorme senza paragoni, come documentato nel ricorso, in alcun paese europeo), sia sull’esonero dalla raccolta firme riservato esclusivamente alle forze politiche costituite in gruppo parlamentare in entrambe le camere. Ci spiace – aggiungono Della Vedova e Bonino – che questi rilievi che sollevammo prima e dopo l’approvazione del Rosatellum non abbiano mai trovato riscontro in sede parlamentare. Confidiamo che il Parlamento, senza aspettare il giudizio della Consulta, prenda il considerazione questi profili di incostituzionalità, sia per emendare la legge attuale, sia eventualmente per adeguare il cosiddetto Germanicum, di cui - concludono - è prevista a breve l’avvio della discussione anche in aula alla Camera”.

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