di Luca Monti
+Europa chiede che la scuola riapra in SICUREZZA il 7 gennaio. Per farlo propone 10 punti:
QUARTO: usare i test rapidi (anche in pooling) per lo screening periodico di studenti, insegnanti e personale di tutte le scuole e dotarsi di un sistema di monitoraggio e tracciamento di tutti gli eventi rilevanti per tutta la popolazione scolastica, in cui siano definite procedure chiare e uniformi per la gestione delle situazioni di positività.
Si ritiene che la scuola, dal momento che è un ambiente di socializzazione e crescita controllato e sottoposto a procedure, possa rappresentare per i giovani adolescenti un luogo indispensabile di relazione nei periodi di distanziamento fisico imposti dalla pandemia.
La scuola è un ambiente controllato e controllabile, che applica un protocollo che prevede distanziamento, dispositivi, procedure per l’isolamento e la segnalazione a genitori, aziende sanitarie e pediatri.
Nell’apertura di settembre è stato possibile riaprire e gestire la vita scolastica con quarantene delle classi finchè non si è giunti ad una nuova ondata pandemica acuta. In quell’occasione il monitoraggio e il tracciamento ha dimostrato limiti di comunicazione, di gestione dei dati e di analisi delle correlazioni. Si scontava inoltre la difficoltà organizzativa di sottoporre a tampone un numero crescente di persone.
Con i test rapidi e con l’introduzione di un nuovo protocollo di segnalazione e tracciamento si possono ridurre le criticità riscontrate nella prima apertura. La tempestività del riscontro di positività per chi ha sintomi e per la classe è molto importante per circoscrivere e intervenire con le quarantene mirate e ridurre i rischi di contagio.
È inoltre necessario uno screening periodico della popolazione scolastica per raccogliere informazioni che consentano una valutazione e aggiornamento costante del fenomeno e per poter intervenire con misure correttive sulle procedure.
Si ricorda che la scuola è rimasta aperta per tutte le fasce d’età fino alla secondaria, pertanto con uno strumento di raccolta ed elaborazione dei dati è possibile monitorare ed elaborare modelli predittivi.
Per poter gestire e programmare le scelte sulla scuola sono necessari raffronti sui dati. La scelta di continuare la scuola in presenza per i primi due anni della scuola media e non per i ragazzi delle terze può consentire di analizzare e fare raffronti su questa doppia condizione nel periodo in cui questa regola è stata applicata, anche raffrontandola al benchmark della popolazione generale.
È indispensabile un’operazione di chiarezza e pubblicità dei dati anonimizzati, come promesso dallo stesso presidente del consiglio.