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La posizione italiana sulla mappa dei diritti Lgbt in Europa è imbarazzante

Di Yuri Guaiana

La mappa sui diritti lgbti in Europa pubblicata oggi da ILGA-Europe mostra che alcuni paesi europei hanno fatto passi avanti per garantire il diritto all’eguaglianza delle persone lgbti, nonostante le forze anti-lgbti rimangono forti e attive in tutta Europa.

Tra questi paesi non c’è l’Italia che rimane stagnante al 33esimo posto della classifica di 49 paesi europei.

Il paese che più è migliorato è la Danimarca, grazie al miglioramento delle proprie leggi contro le discriminazioni. Altri paesi che sono migliorati sono la Francia di Macron, che ha vietato le terapie riparative e garantito i diritti riproduttivi delle coppie lesbiche, la Germania, che ha vietato le mutilazioni genitali intersex, e l’Islanda.

Ma anche paesi Grecia, Lettonia, Lituania, Serbia, Slovacchia e Slovenia sono migliorati, mostrando che anche i paesi dell’Est e del Sud Europa possono migliorare se c’è la necessaria volontà e leadership politica. La stagnazione dell’Italia risulta quindi ancora più imbarazzante.

Il fanalino di coda tra i paesi UE rimane la Polonia, ma Romania e Bulgaria peggiorano e scendono agli ultimi posti dell’UE, vicino alla Polonia.

Anche l’Ungheria di Orban perde punti, ma rimane comunque più avanti dell’Italia, anche se di poco.

Infine, l’Ucraina guadagna un punto grazie all’abolizione del divieto di donare il sangue per gli uomini che fanno sesso con altri uomini poco prima dell’invasione Russa. L’Ucraina ha un punteggio più alto, anche se di poco, della Polonia e c’era un cauto ottimismo tra gli attivisti lgbti ucraini prima dell’invasione. Dovremo aiutare l’Ucraina anche dopo la guerra a ricostruire una società pienamente inclusiva anche delle persone lgbti.

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  • Pasquale Di Pace
    published this page in News 2022-05-12 18:14:02 +0200