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La Polonia al bivio: più Europa o meno democrazia

di Giulio Guastini e Luca Biscuola

Lo scorso weekend a Varsavia oltre un milione di persone è sceso in strada a sostegno di Piattaforma Civica, l’opposizione al governo sovranista e reazionario di Mateusz Morawiecki, dando un enorme segnale di speranza e di cambiamento a poche settimane dalle elezioni in Polonia.

Le elezioni parlamentari del 15 ottobre avranno infatti un’enorme importanza nel determinare il futuro della democrazia in Polonia e, quindi, nell’Unione Europea. La destra radicale di Diritto e Giustizia negli anni ha progressivamente colpito le minoranze e i diritti delle donne, a partire dalla quasi totale cancellazione del diritto all’aborto. È accaduto analogamente per quanto riguarda la libertà di stampa e il controllo sempre più soffocante del governo sulla magistratura.

Il governo di Morawiecki è anche uno dei migliori alleati di Giorgia Meloni, e già questo dovrebbe farci rabbrividire. Eppure c’è un problema nello scegliersi alleati populisti e sovranisti: sono tanto pronti ad aiutarti quanto ad abbandonarti per un proprio tornaconto. L’abbiamo visto, ad esempio, quando la Polonia ha cambiato repentinamente linea politica scegliendo di bloccare illegalmente le importazioni di grano dall’Ucraina, minacciando anche di sospendere l’invio di armi: all’avvicinarsi delle elezioni, ecco come i sovranisti si inventano di tutto pur di guadagnare consensi. 

Il più grande caso di contraddizione della retorica sovranista e reazionaria di queste formazioni politiche riguarda un tema che tocca molto da vicino il dibattito pubblico del nostro Paese: l’immigrazione. Morawiecki ha infatti annunciato che, in concomitanza con le elezioni, si terrà questo referendum: "Siete favorevoli all’ammissione di migliaia di immigrati clandestini per la ricollocazione forzata imposta dalla burocrazia europea?". 

Non è difficile immaginare come questo quesito referendario rappresenti una farsa utile soltanto al fine galvanizzare l'elettorato di destra, ma che descrive bene colui che, secondo la presidente del consiglio Giorgia Meloni, dovrebbe essere il nostro primo alleato contro la cattiva Europa che vorrebbe “abbandonare l’Italia nella gestione dei migranti.”

Noi stiamo dalla parte dei milioni di cittadini polacchi democratici e progressisti che domenica sono scesi in strada chiedendo di riportare la Polonia sulla strada dell’Europa e della democrazia, per fare passi avanti verso più diritti, più Europa, più libertà e crescita per il Paese. Presidente Meloni, è ora di prendere posizione: lei da che parte sta?

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  • Luigi Quercetti
    published this page in News 2023-10-06 10:48:33 +0200