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La Germania boccia i populisti di destra e sinistra. Ora i liberali italiani si uniscano

 
di Benedetto Della Vedova
Le elezioni tedesche sono la conferma di un sistema politico affidabile, fondato su partiti forti e duraturi perché democratici al proprio interno. Gli elettori hanno punito Die Linke ma non hanno premiato i nazionalisti della AFD, respingendo così i populisti di destra e sinistra.
Certo, il fatto che nessun partito abbia superato un quarto dei consensi, apre la fase di formazione di una coalizione dai colori ancora incerti. Il vero cambiamento lo porteranno Verdi e Liberali, in crescita e sicuri in qualsiasi Governo diverso da una assai improbabile riedizione della grande coalizione.
Verdi e Liberali hanno posizioni diverse e a volte lontane. Sui temi europei, ad esempio, preferisco la coraggiosa spinta federalista dei Verdi al ritorno al business as usual paventato dai liberali tedeschi. Sulla riconversione ecologica i liberali introdurranno elementi di mercato e di gradualità necessaria al successo delle politiche europee anche come elemento per costruire una nuova competitività industriale nei confronti dei grandi inquinatori, a partire dalla Cina.
Verdi e Liberali, come accade nel parlamento europeo, sono uniti nella promozione dei diritti civili e nella difesa dello Stato di Diritto. Assisteremo ora a un esercizio di democrazia parlamentare faticoso ma positivo e leggibile da tutti.
La Germania non potrà sottrarsi alle responsabilità europee, nell’interesse dei tedeschi e di tutti gli europei che necessitano di una UE sempre più forte e coesa. I liberali che tornano protagonisti in Germania, spinto dal voto dei più giovani, sono un invito alle forze liberal-democratiche in Italia a costruire un comune progetto federativo per dare agli elettori italiani una chance di cambiamento solidamente ancorato alla UE, al mercato, ai diritti e allo stato di diritto.

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