Salta

"Il 24 Febbraio una convention per gli Stati Uniti d'Europa". Emma Bonino al Sole24 Ore

Articolo di Emma Bonino sul Sole 24 Ore del 31 Gennaio 2024

Leggendo lunedì scorso il pezzo pubblicato da questo giornale a firma di Fabbrini, dopo anche il pezzo di Marco Buti e Giampaolo Vitali dello scorso 25 gennaio, mi sono sentita meno sola.

Da settimane, ahimè, il dibattito sul prossimo appuntamento elettorale per l'elezione del Parlamento europeo si avvita sull'opportunità o meno di candidature dei leader di partito, come unico elemento che possa spingere questa o quella lista per ottenere quanti più seggi.

Trovo molto scoraggiante il livello del dibattito in Italia in queste prime fasi e già in altri interventi ho sottolineato come, a partire dalle ipotesi di candidatura di Schlein o della stessa Signora Presidente del Consiglio, non si tiene minimamente in conto di cosa si giochi per la prossima configurazione europea. Perché il prossimo giugno non si voteranno solo i parlamentari europei.
Da quella elezione dipendono tanto le maggioranze e gli equilibri del prossimo Parlamento europeo e delle relative famiglie, quanto la scelta dei Commissari e la stessa configurazione del Consiglio europeo.
Ed è forte il rischio di un arretramento nel percorso dell’Unione europea.
E quindi, più che mai, occorre rafforzare l’Europa politica, se si considerano anche le prospettive di allargamento: sono già dieci i Paesi in lista d’attesa per entrare in Europa e ora anche l'Ucraina cui il Consiglio europeo ha approvato l'adesione nell'assenza da quel consesso di Orban, che ha scelto di uscire, salvo poi porre il veto sul fondo da 50 miliardi per sostenere l’Ucraina. E questo è lo stato delle cose attualmente con il voto all'unanimità.
Si può solo immaginare cosa significhi una Commissione a 36 e un Consiglio europeo con 36 Capi di Stato.

Quindi confermo: chi si candida in qualsiasi istituzione europea poi deve compiere quel mandato. L’atteggiamento leader di partito che dicono di volersi candidare per trainare le liste a a me sembra la prova che a nessuno importi dell’Europa, ma si tratti piuttosto di becere convenienze tutte italiane, considerando le imminenti elezioni europee come un semplice sondaggio di medio termine per misurarsi in vista del successivo appuntamento politico.
Non sono abituata a questo genere di far politica e lo trovo una presa in giro per gli elettori che votano una persona e poi se ne ritrovano un’altra, perché nessuno dei leader che dice di volersi candidare si dimetterebbe poi dal proprio incarico in Italia per tenere fede al seggio europeo.

La posta in gioco per queste elezioni europee è altissima e spero che gli elettori se ne rendano conto. Credo sia sotto gli occhi di tutti l'esigenza di spingere per una federazione europea che garantisca un balzo in avanti a livello politico, che determini un salto di qualità nell’integrazione politica europea. Se si considerano le sfide globali del nostro tempo - climatica, sicurezza, difesa e politica estera, competitività economica e via dicendo - è chiaro che solo la
dimensione europea è l’unica che può
rispondere alle grandi sfide sociali della nostra epoca e solo attraverso il superamento di alcuni meccanismi, in primis il voto all'unanimità in seno al Consiglio europeo, sarà possibile opporsi alla visione autoritaria e chiusa dei nazionalismi e dei fondamentalismi che avanzano.

Il rilancio del progetto di integrazione europea prima che sia troppo tardi, oggi, ancor più che nel 2019, tiene con sé la progressione democratica, la tutela dei diritti e delle libertà per come li conosciamo e la loro progressione.

L’Europa che c’è, come noto, non sempre ci piace e soprattutto non ci basta, ma noi ne vorremmo di più, non di meno. Solo una Unione più forte ed integrata sarà all’altezza delle sfide dei prossimi anni e potrà assicurare a tutti i cittadini europei diritti, sicurezza e prosperità. Gli stati nazionali da soli -dovrebbe essere chiaro a tutti ma non lo è - sono ormai fuscelli al vento della storia, tormentoso come non mai in questi tempi.

Il risultato delle elezioni europee del prossimo giugno in Italia, uno dei paesi che eleggono più eurodeputati, potrà essere decisivo per gli equilibri europei dei prossimi cinque anni.

E per evidenziare l'urgenza e l'importanza di ciò la mia proposta per gli Stati Uniti d’Europa, per una Rivoluzione europea, segna il solco verso cui progredire, come unico scenario possibile per rilanciare l’Unione europea, nostro destino comune e più che mai necessario.

E allargando il campo ben oltre la sola dinamica delle alleanze partitiche, +Europa organizzerà per il 24 febbraio a Roma una convention aperta aperta a tutti, personalità e soggetti politici, che vorranno condividere questo mio e nostro progetto, che tenga al centro la necessità di una Rivoluzione europea. Sarà l'occasione per porre il tema dell'integrazione europea al centro dell'imminente campagna elettorale prescindendo dalla logica della sommatoria di piccoli partiti o peggio di accordi a tavolino nella mera riproposizione del fallito progetto del Terzo polo. +Europa lavora per una lista di scopo per gli Stati Uniti d’Europa, con candidature che incarnino tutto quello che il progetto europeo rappresenta in termini di diritti e libertà.

La convention - inizialmente fissata per la prima decade di febbraio - è stata posticipata di un paio di settimane per il mio ricovero a seguito dell’intervento al femore, per permettermi di accelerare la ripresa. E sono molto determinata ad assicurare che nel prossimo Parlamento europeo ci sia una maggioranza europeista evitando che si possa prefigurarne una di matrice nazionalista e sovranista.

Perché queste elezioni europee, ripeto, sono troppo importanti e noi dobbiamo lavorare sodo guardando alle prospettive di Bruxelles piuttosto che alle questioni tutte italiane con tutti quelli che vorranno starci.


Emma Bonino

Continua a leggere

Ultime News

Mostra una reazione

Controlla la tua e-mail per un collegamento per attivare il tuo account.

  • Luigi Quercetti
    published this page in News 2024-01-31 11:45:20 +0100