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Il settore Wedding senza ristori: un'eccellenza italiana che rischia di sparire con il Covid

di Fabrizio Ferrandelli

Tra i settori maggiormente colpiti dalle misure per far fronte all’epidemia Covid c’è sicuramente quello dei matrimoni. Aziende che curano l’organizzazione, atelier di abiti da sposa, fotografi, fiorai: si parla di un giro d’affari stimato nel 2020 di 10 miliardi di euro. Un giro d’affari che, però, è andato ormai irrimediabilmente perduto. Non solo: in Italia esistono 83 mila aziende del comparto che danno lavoro a oltre 1 milione di persone compreso l’indotto. Nonostante questi numeri, è un settore che è stato abbandonato: i codici Ateco del comparto wedding non sono stati inseriti all’interno del Decreto Ristori.

È un settore che rischia il collasso: causa covid è stato rinviato almeno il 90% dei matrimoni. Ecco perché chiediamo che per questo comparto siano previste le stesse tutele concesse ad altri settori colpiti dalla crisi. Non possiamo lasciare per strada centinaia di migliaia di professionisti che hanno reso l’Italia leader mondiale nel settore. Chiediamo dunque al governo di inserire i codici Ateco del comparto wedding tra le categorie che possono accedere alle tutele previste per le attività economiche danneggiate dal Covid.

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