di Benedetto Della Vedova
Meno di tre anni fa il M5S conquistava il voto di oltre un terzo degli elettori italiani. L’illusione (per chi l’ha avuta) di un movimento diverso e innovativo, naufraga in queste ore caratterizzate da liti interne, opache guerre di potere: una caricatura dei congressi dei partiti della Prima Repubblica.
Il potere è l’unica cosa rimasta ai grillini: Ministeri e nomine.
Zero politica, zero idee.
Ma il M5S è al Governo da quasi 3 anni, con destra e sinistra, contro i vaccini e con i vaccini, ed è, anche attraverso Conte, il dominus indiscusso della maggioranza giallorossa.
Oggi è ancora più chiaro che chi sta governando l’Italia in questa fase drammatica non ha progetti e non ha visione. Esaurita perfino la spinta antipolitica, a Di Maio e Crimi resta solo la velleità populista di nazionalizzare l’economia e distribuire risorse a pioggia per inseguire la popolarità perduta: l’opposto di quello che servirà all’Italia per provare a riprendersi nell’era post COVID, e particolare per non dilapidare i fondi di Next Generation EU.
Chi pensasse, anche nel PD e in Italia Viva, di assecondare per inerzia altri due anni di questa ricetta a cinque stelle, si illude che un populismo decadente possa essere un argine valido al sovranismo (sconfitto negli USA, non in Italia).