di Benedetto Della Vedova
Mi sembra di capire che Conte e la maggioranza torneranno dall’Eurogruppo consegnando a Salvini e Meloni (oltre che a Crimi, immagino) lo scalpo del MES, di cui verrebbe differita sine die la riforma, seguendo il motto sovranista che “salva le banche tedesche e strangola l’Italia”. Il Governo è consapevole che la richiesta del rinvio non è una scelta a costo zero e comporterà danni al nostro Paese. Nel merito, io penso che proprio in questa fase, in cui tutti gli strumenti finanziari europei dovranno essere potenziati e attivati per il sostegno e il rilancio dell’economia, i primi ad avere interesse che si concluda il negoziato sono gli italiani e che il via libera, che Conte aveva assicurato, darebbe più carte all'Italia per il negoziato sugli stanziamenti e le regole del piano straordinario, che l'Ue e la BCE metteranno in campo. Sul piano politico, questo è un cedimento al fronte anti-europeo che, in una fase in cui la guerra all’immigrazione non è più un tema, riproporrà con forza l’Ue come capro espiatorio delle difficoltà Italiane, rilanciando in questi tempi di crisi una politica di allontanamento dall’Unione mai veramente abbandonata. Senza un sostegno e un coordinamento europeo, da questa crisi usciremo con le ossa rotte. E non più liberi e sovrani come dicono, mentendo, Salvini, Borghi e Bagnai”.
Mi sembra di capire che Conte e la maggioranza torneranno dall’Eurogruppo consegnando a Salvini e Meloni (oltre che a Crimi, immagino) lo scalpo del MES, di cui verrebbe differita sine die la riforma, seguendo il motto sovranista che “salva le banche tedesche e strangola l’Italia”. Il Governo è consapevole che la richiesta del rinvio non è una scelta a costo zero e comporterà danni al nostro Paese. Nel merito, io penso che proprio in questa fase, in cui tutti gli strumenti finanziari europei dovranno essere potenziati e attivati per il sostegno e il rilancio dell’economia, i primi ad avere interesse che si concluda il negoziato sono gli italiani e che il via libera, che Conte aveva assicurato, darebbe più carte all'Italia per il negoziato sugli stanziamenti e le regole del piano straordinario, che l'Ue e la BCE metteranno in campo. Sul piano politico, questo è un cedimento al fronte anti-europeo che, in una fase in cui la guerra all’immigrazione non è più un tema, riproporrà con forza l’Ue come capro espiatorio delle difficoltà Italiane, rilanciando in questi tempi di crisi una politica di allontanamento dall’Unione mai veramente abbandonata. Senza un sostegno e un coordinamento europeo, da questa crisi usciremo con le ossa rotte. E non più liberi e sovrani come dicono, mentendo, Salvini, Borghi e Bagnai”.