di Giordano Masini
Il Governo ha fatto ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar del Lazio di rendere pubblici i verbali delle riunioni del Comitato Tecnico Scientifico. Davvero ci piacerebbe sapere perché.
In quelle riunioni sono stati espressi pareri scientificamente fondati - ci si augura - sulla base dei quali sono state prese decisioni importanti che hanno compresso la libertà e i diritti dei cittadini durante la prima fase dell’emergenza Covid, e sempre sulla base di quei pareri (o in contrasto con quei pareri, come ha candidamente ammesso il Presidente del Consiglio a maggio) quelle misure sono state allentate.
Ribadiamo quel che abbiamo già detto: per agire in condizioni di emergenza è necessario che i presupposti scientifici di deliberazioni così delicate per la salute e la libertà delle persone siano noti e accessibili, tanto ai cittadini quanto alla comunità scientifica che ha il diritto di sottoporne a verifica la solidità, nell’interesse di tutti. Insistere con questa ossessione per la segretezza è grave e preoccupante: da una parte perché alimenta il legittimo sospetto che il Governo abbia qualcosa da nascondere, dall’altra perché quegli stessi provvedimenti emergenziali, in assenza di trasparenza, diventano più fragili dal punto di vista della loro legittimità costituzionale.