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Il Consiglio europeo sarà cruciale, ma Conte vieta il voto alle Camere

di Emma Bonino

L’agenda del Consiglio europeo del 19 giugno è stata definita ieri sera dal Presidente Michel nella lettera di convocazione: l’incontro di venerdì, si legge, sarà un passaggio cruciale verso l’accordo nel successivo incontro fisico (“Our meeting on Friday should be a crucial stepping stone towards an agreement at a subsequent physical meeting”).
Ci sarà una discussione approfondita su temi sui quali non c’è ancora una convergenza, quali l’entità e la durata del recovery plan, il mix tra prestiti e trasferimenti, le condizionalità e la governance, la dimensione del prossimo bilancio Ue e le modalità del suo finanziamento, comprese le risorse proprie. Insomma, Conte discuterà temi cruciali per la Ue e l’Italia e assumerà impegni senza uno straccio di mandato parlamentare e avendo anzi impedito che le camere si pronuncino. Esattamente come per le quattro precedenti riunioni del Consiglio. Così si va contro la legge e si umilia il Parlamento. Un comportamento inaccettabile da parte del presidente del Consiglio e della maggioranza, senza che i Presidenti delle Camere abbiamo saputo opporsi, lasciando spazio a un precedente che avrà conseguenze nefaste sulla nostra vita istituzionale.

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