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I test volontari sugli insegnanti non bastano. Servono i test in pooling

di Giordano Masini
Il protocollo siglato tra governo e sindacati prevede test sierologici volontari gratuiti per gli insegnanti. Può bastare a tranquillizzare gli insegnanti, forse, senz’altro non basta a mettere in sicurezza le scuole. Come +Europa abbiamo proposto di valutare la possibilità di effettuare test in pooling periodici per tutti, insegnanti ma anche studenti. Si tratta di una tecnica di analisi che consiste nell’unire più campioni - ad esempio quelli di ogni classe - in una sola provetta e procedere all’analisi: se il test è negativo la classe è (per il momento) sicura, se è positivo si analizza ogni singolo campione per individuare i contagi.

Sarebbe, ci sembra, un modo per risparmiare tempo e risorse, e per rendere davvero più sicure le scuole: non capiamo se non si possa fare perché esistono problemi di carattere tecnico-scientifico, che naturalmente prenderemmo sul serio, oppure perché tutto ciò che riguarda la scuola deve passare attraverso l’approvazione di organizzazioni che hanno più a cuore interessi corporativi che l’interesse generale. Nel frattempo però il problema si scarica sulle famiglie che non sanno cosa fare tra poche settimane. Se terranno i ragazzi a casa per paura sarebbe la sconfitta peggiore a cui potremmo andare incontro.

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