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I nostri emendamenti al decreto Cura Italia

Aumentare da 600 a 1200 euro il contributo una tantum previsto dal Cura Italia ed estenderlo a tutte le partite IVA e ai precari, introdurre un sostegno fino a 1000 euro anche per colf e badanti, defiscalizzare i premi aziendali ai lavoratori e sostenere gli affitti dei negozianti, aiutare i piccoli fornitori che si ritrovano con assegni e cambiali non coperti, ampliare la sospensione dei pagamenti tributari, sospendere i contributi dovuti dai professionisti alle casse dei rispettivi ordini. Ancora, usare i 600 milioni destinati ad Alitalia per sostenere invece gli studenti con un contributo per l’affitto dei fuorisede e l’acquisto di computer portatili per le scuole. Sono gli emendamenti -  preparati da Piercamillo Falasca, Carmelo Palma, Alessandro Massari e Dario Boilini - presentati da Emma Bonino per Più Europa al decreto Cura Italia, coperti finanziariamente da un piccolo sacrificio assolutamente sostenibile: chi accede al beneficio del prepensionamento di Quota 100 nel 2020 aspetti il 1 gennaio 2021 per andare effettivamente in pensione, nel frattempo usiamo quelle risorse per una grande operazione di equità verso milioni di lavoratori autonomi non tutelati e verso quelle imprese che resistono e che magari con coraggio sostengono i propri lavoratori.

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