Di Giordano Masini
Il Ministro della Cultura Franceschini qualche giorno fa ha dichiarato in Parlamento, a proposito della sistematica bocciatura dei progetti per le rinnovabili in Italia, che la responsabilità sarebbe delle sole Soprintendenze, che sarebbero autonome e il Ministro, il potere politico, non avrebbe nessuna possibilità di interferire. Il Ministro non dovrebbe sottovalutare il suo potere, dal momento che il Regolamento di organizzazione del suo Ministero prevede, come è ovvio, che il Ministro eserciti funzioni di indirizzo politico-amministrativo, definisca obiettivi, priorità, piani, programmi e direttive generali per l'azione amministrativa e adotti atti di indirizzo interpretativo ed applicativo e espressamente sottopone le Soprintendenze ai poteri di direzione, indirizzo, coordinamento, controllo e, in caso di necessità, avocazione e sostituzione del Ministero.
Franceschini è anche intervenuto personalmente per fermare progetti per l'energia pulita, come accaduto nel caso della centrale geotermica in provincia di Siena: in questo caso lo stesso Ministro ha proposto ricorso contro il progetto. Le Soprintendenze italiane non devono e non possono diventare semplici portavoci del fronte del no a tutto, soprattutto in una fase storica come questa, in cui la diversificazione delle fonti energetiche non è più solo una priorità ambientale, ma un'esigenza strategica dell'Europa intera. Noi crediamo che sbloccare rapidamente i progetti per le energie rinnovabili ostacolati dalla burocrazia avvicinerebbe l'obiettivo dell'indipendenza energetica dalla Russia senza arretrare nella lotta ai cambiamenti climatici. Il Ministro Franceschini, che sicuramente condivide questo obiettivo, dovrebbe adoperarsi in questo senso.