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Eutanasia: gli avvocati di +Europa difenderanno l’ammissibilità del referendum in Corte Costituzionale

+Europa è stata ammessa dalla Corte costituzionale a partecipare al giudizio di ammissibilità del referendum in favore dell’eutanasia attiva, la cui udienza si celebrerà il 15 febbraio 2022.

La difesa di +Europa è stata affidata all’avv. Prof. Alfonso Celotto, professore ordinario di diritto costituzionale nella facoltà di giurisprudenza Roma Tre, all’avv. Guido Camera, penalista e presidente dell’associazione di giuristi ITALIASTATODIDIRITTO e all’avv. Simona Viola, membro di direzione e responsabile giustizia di + Europa.

Gli avvocati hanno depositato nei giorni scorsi alla Consulta una memoria in cui hanno sottolineato che il quesito referendario si propone di legalizzare l’eutanasia del consenziente negli stessi casi in cui, già oggi, la legge n.219/2017 consente il rifiuto dell’accanimento terapeutico, e nel rispetto dei presupposti indicati dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 242/2019, pronunciata nella vicenda di D.J. Fabo.

Il consenso all’eutanasia – in caso di ammissione del referendum, e di successiva vittoria del sì – non lascerebbe pertanto spazio a forme di eutanasia “domestica”, ma dovrà sempre e comunque essere libero, consapevole, autonomamente e liberamente formatosi, con condizioni e modalità di esecuzione previamente verificate da una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale, previo parere del comitato etico territorialmente competente.

La memoria ha ricordato come il quesito preveda che venrrà punito più severamente, rispetto a oggi, chi abbia commesso il fatto, indipendentemente dal tipo di consenso ricevuto, nei confronti di persona minore, inferma di mente o in condizioni di deficienza psichica, per altra infermità o per l’abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti, ovvero contro la persona il cui consenso sia stato estorto dal colpevole con violenza, minaccia, suggestione, o carpito con inganno.

I difensori di +Europa hanno concluso affermando che la normativa “di risulta” dalle abrogazioni proposte non presenta alcun pericolo ingiustificato per il nucleo essenziale del bene “vita”, la disciplina che residuerà in caso di vittoria dei sì, non solo non sarà irragionevole, ma anzi diminuirà le situazioni, oggi concretamente verificabili, di disparità di trattamento a fronte di condotte, in realtà, pienamente assimilabili e rispondenti compiutamente ai criteri, etici e giuridici, già delineati dalla Corte costituzionale nella vicenda di Dj Fabo.

Troppe persone sono tutt’ora costrette – contro la loro volontà – al calvario di agonie dolorose, insopportabili e non volute: la loro libertà e la loro volontà di decidere come e quando porre fine alle proprie sofferenze deve essere finalmente rispettata e il diritto a una fine dignitosa non può più essere un privilegio di classe.

+Europa auspica che la Consulta – con la stessa sensibilità umana e giuridica e vicinanza alla vita delle persone, già dimostrata sul tema – decida nel senso di consentire ai cittadini di esprimersi su un tema che entra nelle coscienze, nelle vite e nelle case di tutti.

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  • Pasquale Di Pace
    published this page in News 2022-02-11 11:03:18 +0100