Di Riccardo Magi e Ilaria Donatio
Arrivare in Polonia per le donne ucraine significa prima di tutto arrivare in Europa. Ma nel paese del gruppo di Visegrad, tanto apprezzato dai sovranisti nostrani, l'aborto e' un diritto negato. E rischia di esserlo anche per le donne che hanno subito violenza sessuale in Ucraina. E cosi' le rifugiate ucraine, che oltre alla brutalita' dei bombardamenti hanno subito anche violenze sessuali da parte delle forze militari russe, non possono scegliere liberamente sul proprio corpo.
Noi crediamo che sia un dovere intervenire e che sia urgente lanciare loro un appello e un invito affinche' vengano qui in Italia per poter accedere al Servizio Sanitario Nazionale per interrompere una gravidanza non desiderata e provocata dagli stupri etnici, ormai accertati di questa guerra maledetta inflitta dalla Russia di Putin.
Come possiamo assistere a tutto questo orrore restandone fuori senza diventare complici dei carnefici? Sono in pericolo le vite delle donne ucraine e i nostri valori europei.