Matteo Di Maio
La morte di Cloe Bianco ha giustamente suscitato reazioni di sdegno e di dolore in migliaia di cittadini in tutta Italia. La docente di fisica, esclusa dall'insegnamento in seguito al coming out come donna trans, si è tolta la vita dopo anni in cui ha dovuto subire il peso costante e la somma di una discriminazione transfobica da parte della società, dello Stato italiano e delle proprie leggi.
C'è una persona che non ha trovato modo di commentare l'accaduto, ma che in passato ha contribuito ad aggravare il peso delle discriminazioni scaricate su Cloe: l'Assessora all'Istruzione e alle Pari Opportunità della Regione Veneto, Elena Donazzan, esponente di Fratelli d'Italia e della visione reazionaria che il partito di Giorgia Meloni ha, e che non manca mai di ribadire come fatto l’altro giorno in Spagna in cui ha messo di nuovo nel mirino la comunità LGBT.
Donazzan, nel 2015, fu una delle prime rappresentanti istituzionali a scagliarsi contro Cloe e contro il suo ruolo di docente, offendendola e sminuendo il suo coming out da donna trans, un gesto coraggioso e liberatorio, ad un capriccio.
+Europa chiede le dimissioni di Elena Donazzan perché è manifestamente inadatta a ricoprire il ruolo tanto di Assessora all'Istruzione quanto di Assessora alle Pari Opportunità. Chi ha ruoli istituzionali così importanti non dovrebbe utilizzare la propria voce per discriminare e per rilanciare messaggi di odio e di esclusione sociale nei confronti del prossimo. La Regione Veneto merita di meglio.