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Cura Italia: Estendere le garanzie statali per aumentare il credito bancario alle imprese

Di Valerio Federico e Paolo Costanzo

L’emendamento presentato da +Europa all'articolo 49 del decreto Cura Italia, relativo al Fondo centrale di garanzia per le PMI, prevede la concessione di maggiori garanzie statali a supporto dei finanziamenti concessi dalle banche, in modo che le imprese possano affrontare questo periodo di emergenza sanitaria e, dunque, finanziaria.

Lo Stato Italiano e l'Unione europea, grazie anche a risorse europee, con questo fondo, nato per sostenere le piccole e medie imprese, garantiscono le banche, o società di leasing e altri intermediari finanziari, nel caso queste non riescano a ripianare i debiti.

In questo modo, tra l’altro, si evita che le eventuali sofferenze del sistema economico produttivo si trasferiscano al sistema bancario. Si stima che per ogni miliardo in più concesso dallo Stato al fondo di garanzia, si attivi un effetto leva pari a 15 miliardi di euro di finanziamenti in più dalle banche alle imprese.

Nel dettaglio le 4 modifiche proposte dall'emendamento
- estendono la concessione delle garanzie alle imprese con più di 250 addetti, fino a un massimo di 499;
- elevano le garanzie pubbliche concesse alla banca sui crediti delle imprese dall’80% previsto dal Governo, al 90%;
-  elevano l’ammontare massimo dei finanziamenti garantiti alle imprese dai 5 milioni di euro previsti dal Governo, a 10 milioni di euro;
- elevano le assegnazioni aggiuntive portandole da 1,5 miliardi previsti dal Governo, a 3 miliardi, e ciò, ricorrendo all'effetto leva, consentirebbe di attivare 22,5 miliardi di finanziamenti in più.

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