Cari amici,
siamo entrati in una “terra incognita”, dal punto di vista sanitario, economico e politico. Leggiamo e ascoltiamo tanti pareri - magari troppi - su come evolverà l’epidemia e su come arginarne la diffusione nel nostro Paese, nelle nostre città, nelle nostre case.
Non rimpiangiamo i tempi andati, ma un decennio di attacco alle istituzioni, di “uno vale uno”, di “no-vax", di xenofobia e diffidenza per le istituzioni multilaterali e in genere per gli altri paesi, ci ha portato ad affrontare questa sfida più deboli di quanto avremmo potuto essere, in Italia e in Europa. E siamo più deboli anche dal punto di vista economico, con la nostra minima crescita e il nostro massimo debito.
Da forza che sta all’opposizione del Governo e ne riconosce i limiti, pensiamo che in queste ore la cosa migliore da fare sia quella di adeguare e di chiedere a tutti di adeguare i comportamenti alle indicazioni dell’esecutivo. L’obiettivo di rallentare e contrastare la diffusione del virus consentendo al sistema sanitario di farvi fronte è un obiettivo di civiltà e libertà per tutti noi, alla portata di tutti noi.
Non è vero, nemmeno in questo caso, qui ed ora, che la democrazia possa essere vista come un problema anziché come una risorsa civile di cooperazione e partecipazione alle decisioni. Ricordiamoci che il Coronavirus è arrivato da un grande Paese dove l’assenza di democrazia e di una libera discussione pubblica ha ritardato una risposta che pure in seguito è stata possente. Arriverà il tempo per le critiche alla gestione di queste settimane e quello per proporre una alternativa politica in vista di decisioni dure e difficili per il sostegno e il rilancio dell’economia italiana.
Così come arriverà il momento per porre alla politica europea l’urgenza di una Unione più forte, con più poteri e risorse, che possa essere sottratta al ruolo di capro espiatorio dei nazional-populisti di ogni risma che le negano un bilancio adeguato lasciando un potere inefficiente agli Stati sovrani, e che diventi l’istituzione politica democratica a cui affidare le grandi questioni come il cambiamento climatico, le migrazioni, le pandemie e la stabilizzazione economica a livello continentale.
Intanto, la pur agile struttura nazionale di +Europa si è messa in “modalità telelavoro”, come già abbiamo fatto per la conferenza stampa di giovedì mentre per altri era “business as usual”: un contributo non solo simbolico alla riduzione degli spostamenti e dei contatti in questa fase in cui a tutti è richiesto di fare la propria parte. La nostra attività di comunicazione e i nostri canali social saranno come e più di prima disposizione di iscritti, elettori e simpatizzanti (e anche non simpatizzanti) di +Europa.
La prossima settimana tutti i giorni terremo delle dirette Facebook per fare il nostro punto sulla situazione e dialogare insieme a voi con personalità del mondo della scienza, della comunicazione e dell’economia in merito alla grave situazione che stiamo attraversando. Cominciamo ?domani pomeriggio, alle ore 16.00?, con Marco Cattaneo, direttore de Le Scienze e National Geographic Italia nonché membro del nostro Comitato Scientifico.
A presto e in bocca al lupo a tutti noi,
Benedetto Della Vedova