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Ius Soli: Capriccioli, "La cittadinanza deve essere un diritto, non la benevola concessione di un despota ai sudditi"

di Alessandro Capriccioli

La differenza tra diritti e concessioni è che i diritti spettano agli uomini liberi, mentre le concessioni si fanno ai sudditi.
Salvini ci ha messo anche troppo a capirlo: ma appena l'ha capito ha subito fatto marcia indietro, ha smesso di fare il bullo e ha annunciato l'intenzione di superare la legge, concedendo la cittadinanza a Rami, in virtù del suo comportamento straordinario. Che poi, tradotto, significa semplicemente esercitare il potere in modo arbitrario.
Ecco, io trovo questo atteggiamento più nauseante del bullismo di prima. Perché, non so come dire, quello almeno indicava, ancorché in modo becero e sguaiato, la necessità di sottomettersi a una legge, ancorché iniqua e sbagliata.
Questa roba è peggio. Questa roba disegna in modo plastico un divario insuperabile tra chi dispensa a piacimento la propria magnanimità e chi ne beneficia. Il divario incolmabile tra il padrone e il servo.
Io sogno un paese in cui gli uomini liberi si battono per cambiare le leggi ingiuste.
Questi, invece, sognano un paese in cui i servi fanno a gara per accaparrarsi la loro benevolenza.
E temo che stiano iniziando a darsi da fare per fabbricarlo.

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