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Alitalia in bolletta? 

dal blog Derrik Energia di Michele Governatori

Utili e angoscianti le parole di Draghi che inaugurando il 15 dicembre 2018 l’anno accademico della scuola superiore Sant’Anna di Pisa ha ricordato come la spesa pubblica in particolare degli anni ’80 pesi su chi oggi e nei prossimi decenni pagherà le tasse e fruirà di meno welfare.

Oggi che il debito è alle stelle, spostare i costi ulteriormente in avanti è meno fattibile. Anche per questo qualunque trucco per fare nuovo debito pubblico in modo creativo e non monitorato è allettante. Anni fa la tecnica fu la vendita alle banche da parte di amministrazioni locali e centrale di derivati sui tassi d’interesse che permettevano un introito istantaneo a fronte di un rischio pubblico sui tassi futuri, ma poi – anche se a danno ormai fatto - per fortuna le regole dei bilanci sono diventate più attente a questi aspetti.

Gli ascoltatori di Derrick sanno che il mondo delle bollette soprattutto elettriche ha componenti che riguardano politiche legate non sempre direttamente al mondo dell’energia e che invece afferiscono alla cosiddetta politica industriale o al welfare.

Le bollette possono anche essere usate per fare debito nascosto. Per esempio, un’autorità dell’energia che decide di congelare aumenti tariffari legati a condizioni di mercato sta di fatto accendendo un debito a carico delle bollette future per evitare un aumento di quelle presenti. Un’operazione finanziaria certamente dubbia, perché sfugge a qualunque regola di controllo sul debito pubblico pur trattandosi di parafiscalità, ma pur sempre un’operazione all’interno del mondo delle partite regolate per legge attraverso le bollette.

Ma può succedere, e ogni tanto succede, anche una cosa molto più inquietante e arbitraria: che liquidità presente nel sistema dei conguagli delle bollette sia forzosamente sottratta per coprire poste del sistema fiscale vero e proprio.

E qui arriviamo al caso d’attualità: un articolo apparso su Quotidiano Energia il 13 dicembre 2018 racconta che la bozza del DL “semplificazioni” approvato dal Consiglio dei Ministri prevede che il rimborso del prestito ponte da 900 milioni più interessi ad Alitalia sia coperto da un versamento da parte della Csea a favore del conto corrente di tesoreria centrale. La Csea, appunto, è la cassa che fa i conguagli delle partite parafiscali (e anche altre) delle bollette.

Ora. se i più smaliziati degli ascoltatori di Derrick già temono – salvo provvido intervento dell’Antitrust – di pagare il salvataggio pubblico di Alitalia anche con biglietti del treno più alti vista la costituzione di un quasi monopolista pubblico dei trasporti terra-aria, scommetto che pochi immaginavano il rischio di pagarlo anche in bolletta.

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