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Afghanistan: sul dialogo con i talebani Conte a scuola da Di Battista

di Yuri Guaiana

Zaki Anwari, un giovane calciatore che ha giocato per la squadra nazionale afgana, è uno degli afghani morti precipitando da un aereo americano a cui si erano aggrappati cercando di fuggire dai talebani.

Com’è possibile credere, di fronte a questa tragedia, nella “necessità di un serrato dialogo con il nuovo regime talebano, che si è dimostrato abbastanza distensivo”, come ha detto ieri il nuovo leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte

Conte assume la peggiore posizione politica, che ricorda il celebre “trattiamo con i terroristi dell’Isis” di Alessandro Di Battista.

Forse che gli spari dei talebani sulla folla, con donne e bambini, nel perimetro esterno all'aeroporto di Kabul sono un esempio di distensione? Oppure lo sono gli spari ad alzo zero dei talebani contro le persone che hanno partecipato a una parata del giorno dell'Indipendenza”. Lo dichiara Yuri Guaiana dell’assemblea di Più Europa.  “Nonostante le varie lotte interne al M5S che hanno portato ai nuovi assetti nel partito, la linea Di Battista a dir poco ingenua nei confronti dei regimi di Teheran, Caracas e Pechino sembra rimanere inalterata. I ‘Sentieri persiani’ di Di Battista hanno condotto Conte sulla via assai perigliosa del dialogo con i talebani.

La stravagante idea che si possano “romanizzare i barbari” fa fare i click e non impegna, ma ha il solo effetto di stringere ancor di più le maglie dell’oppressione talebana sui giovani, sulle donne e sulle persone LGBTI in Afghanistan.

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