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Un piano ambizioso per rendere l'UE una potenza militare globale

di Yuri Guaiana

Il gruppo Renew Europe al Parlamento Europeo ha recentemente presentato un documento che delinea una visione ambiziosa per trasformare l'Unione Europea in un attore geopolitico con capacità militari globali entro il 2030. Il piano punta a rafforzare sostanzialmente l'autonomia strategica dell'UE nel campo della difesa, pur rimanendo complementare alla NATO.

 

Le proposte concrete sono numerose e articolate. Innanzitutto, per stimolare la cooperazione negli armamenti, si chiede di istituire un Fondo Europeo per la Difesa da 30 miliardi di euro nel periodo 2021-2027. Tale fondo finanzierebbe lo sviluppo congiunto tra più Stati membri di sistemi d'arma all'avanguardia come droni da combattimento, caccia di sesta generazione, carri armati, fregate, capacità cyber e altro ancora. L'obiettivo è superare l'eccessiva frammentazione attuale del mercato della difesa europeo.

 

In parallelo, il documento spinge per favorire l'emergere di campioni industriali europei nel settore, in grado di competere con i colossi americani e cinesi. Ad esempio, si ipotizza una fusione tra il consorzio aerospaziale Airbus Defence e l'italiana Leonardo. Questo permetterebbe di sfruttare maggiori economie di scala.

 

Sul fronte operativo vero e proprio, il piano chiede di rendere permanenti gli attuali Battlegroups dell'UE, team di intervento rapido composti da 1500 soldati pronti a schierarsi in caso di crisi internazionali. Inoltre, si propone di creare un quartier generale medico integrato europeo e migliorare le capacità cyber-offensive di difesa informatica.

 

Per snellire il processo decisionale, si vuole abolire il requisito dell'unanimità per autorizzare missioni ed operazioni militari dell'UE, introducendo il voto a maggioranza qualificata. Inoltre, si punta ad una maggiore integrazione tra i ministeri della difesa nazionali per coordinare meglio pianificazione e spesa militare.

 

Se attuate, queste proposte l'UE potrebbe rafforzare in modo decisivo le proprie capacità di difesa entro il 2030, riducendo la dipendenza dagli Stati Uniti. Ciò richiederà però lungimiranza politica e ingenti investimenti da parte degli Stati membri.

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  • Luigi Quercetti
    published this page in News 2023-07-23 11:21:18 +0200