Di Paolo Costanzo, Ettore Menguzzo - PiùEuropa Milano
Un singolo episodio non basta per giudicare una situazione gestionale complessa ed articolata come quella del servizio dei trasporti su rotaia lombardo. Ci riferiamo naturalmente alla incresciosa e vergognosa violenza di qualche giorno fa ai danni di due passeggere e alla concessionaria Trenord sui cui treni la violenza è avvenuta.
Quanto accaduto dimostra tuttavia, quantomeno, che gli esponenti aziendali di Trenord, nonostante il giudizio sostanzialmente negativo da anni degli utenti sulla puntualità, sulla pulizia e sulla sicurezza non hanno posto rimedio e non hanno assunto le iniziative necessarie. Sono dati pesanti, pesantissimi, che pongono in secondo piano quelli positivi legati ai volumi di traffico che l’azienda ha saputo gestire.
Questi dati significano: ci siamo arrivati, non siamo affondati, qualche parametro è pure migliorato, ma in affanno e a prezzo dell’insoddisfazione del cliente. In altre parole, se dovessimo esprimere un giudizio sul bilancio di sostenibilità di Trenord Spa forse potremmo dire che è “Sustainable washing”.
In sostanza l’azienda dice al cittadino: “accontentati, nonostante le affermazioni del bilancio di sostenibilità dicano cose diverse, perché questo è il monopolio, questo passa il convento e se non ti va bene spera che tra dieci anni le cose vadano meglio”.
Dieci anni, infatti, è la durata del nuovo contratto di servizio che la Regione ha accordato all’azienda; dieci anni per allontanare lo spettro della concorrenza e di una gara europea e dieci anni di condanna alla mediocrità.
È in scadenza anche il Consiglio di Amministrazione. Ci vorrebbe, per dirla con una parola di gran moda, DISCONTINUITÀ, non solo di facciata ma in un concreto rapporto trasparente con l’utenza (dati analitici su percorrenze, puntualità ecc.), nel rispetto per il pubblico (indennizzi, attenzione ai bisogni primari come la sicurezza), nella leggibilità dei bilanci (ammortamenti e valore della produzione) e nella governance, con una pulizia dell’incrocio di partecipazioni tra Ferrovie Nord / Regione /Trenitalia.
È forse quest’ultimo l’aspetto più inquietante che contrasta con gli obiettivi del PNRR: occorre un cambio di metodo nel governo dei servizi, dell’amministrazione e della Regione.
Il metodo di piani decisi senza analisi dei dati, senza monitoraggio dei risultati, senza valutazione preventiva degli impatti, senza indagini sui bisogni dell’utenza, senza mettere in campo competenze e professionalità; lo stesso metodo miope ed arrogante che ha già regalato la meravigliosa (sic!) riforma della sanità lombarda a colpi di grandi cattedrali ospedaliere nel deserto dell’assistenza domiciliare.
10 anni sono tanti, troppi, per aspettare di viaggiare sicuri e puntuali. Next Generation non deve significare che viaggeranno sicure le nostre figlie, ma significa poter iniziare da oggi a viaggiare sicuri e puntuali.
Ne abbiamo diritto.