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Sulle orme di Jean Monnet, qualche proposta per l’Ue

Chi vuole difendere le istituzioni dell'Ue dall'attacco sovranista e favorirne l'evoluzione in senso più federale e democratico, deve seguire l'insegnamento di Jean Monnet, che diffidava della logica del "tutto o niente" e ha sempre lavorato per riforme che, una volta realizzate, avrebbero comportato un cambiamento del contesto politico e istituzionale europeo, favorendo ulteriori passi sulla strada dell'integrazione.

Con questo spirito, abbiamo provato a sviluppare alcune proposte "per l'Europa", che comporterebbero obiettivi passi avanti per la costruzione europea, sia in termini di democraticità, sia in termini di efficacia, sia in termini di riconoscimento e “appropriazione” culturale del suo ruolo da parte dei cittadini europei.

La prima proposta è relativa alla trasformazione del Consiglio dell'Unione europea (cioè del Consiglio dei ministri degli stati) in un vero Senato europeo, per coinvolgere più responsabilmente i paesi membri nel processo legislativo europeo ed evitare che essi trovino rappresentanza nel solo Consiglio europeo (dei capi di stato e di governo), che rischia ormai di diventare una sorta di "contro-potere" delle istituzioni Ue.

La seconda proposta riguarda la costruzione del primo segmento di un esercito comune e comunitario, sottoposto all’autorità delle istituzioni europee, (in un’ottica di complementarità, non di “indipendenza” rispetto agli eserciti nazionali e alla Nato), che ci sembra una premessa indispensabile (e non, come molti pensano, una conseguenza) dell’avvio di una vera politica estera comune.

La terza proposta è quella di eleggere il Presidente della Commissione a suffragio universale diretto. Si tratta anche dell’unico modo per chiudere una battaglia senza senso tra il Consiglio europeo e il Parlamento su chi debba avere l’ultima parola sulla scelta del Presidente della Commissione, visto che in un sistema istituzionale in cui la cui legittimazione poggia tanto sugli stati membri quanto sui rappresentanti dei cittadini europei, né gli uni né gli altri possono pensare di imporre il proprio candidato.

La quarta proposta riguarda l'istituzione di una TV pubblica europea, forse la sola Tv pubblica di cui oggi sarebbe giustificato il ruolo in Europa, di certo l'unica di cui si avverte una vera esigenza politica, per arginare il contagio sovranista, che che le TV nazionali di molti paesi Ue ormai deliberatamente diffondono con un'informazione addomesticata e scadente, da cui esce un'immagine dell'Unione costantemente contraffatta per esigenze di propaganda.

Questo è il documento riassuntivo http://www.leuropeen.eu/2018/11/21/sulle-orme-di-jean-monnet-qualche-proposta-per-lue/. Nei seguenti link è disponibile anche il testo delle quattro proposte, che sono presentate in forma di petizione al Parlamento europeo, ma che possono ovviamente essere oggetto di altri tipi di iniziativa.

1. Trasformazione del Consiglio in un Senato europeo: proposta di petizione al Parlamento Europeo http://www.leuropeen.eu/2018/11/21/trasformazione-del-consiglio-in-un-senato-europeo/

2. Difesa dell’Europa : un esercito comune per l’UE: proposta di petizione al Parlamento Europeo http://www.leuropeen.eu/2018/11/21/un-esercito-europeo-comune/

3. Elezione diretta del Presidente de la Commissione europea: proposta di petizione al Parlamento Europeo http://www.leuropeen.eu/2018/11/21/elezione-diretta-del-presidente-della-commissione/

4. Istituzione di una TV pubblica europea: proposta di petizione al Parlamento Europeo http://www.leuropeen.eu/2018/11/21/una-televisione-pubblica-europea/

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