di Massimiliano Iervolino e Silvja Manzi
Ci sono i fatti e le chiacchiere e, proprio come la sindaca Raggi, il vice premier Di Maio blatera.
La questione rifiuti è molto semplice: laddove ci sono impianti intermedi di trattamento (a Roma si chiamano TMB, in Campania si chiamano Stir) che producono Cdr (combustibile derivato da rifiuti) servono necessariamente inceneritori per bruciarlo, a meno che non si voglia continuare a servirsi scelleratamente di quelli del nord Italia; laddove invece esistono, o si preveda che esistano, impianti di trattamento a freddo con recupero di materia, allora gli inceneritori potrebbero non servire, questo però si può fare solo ed esclusivamente laddove esista una raccolta differenziata dell’umido molto efficiente.
Il Movimento 5 Stelle punta sul secondo tipo di impianti, tuttavia non c’è un atto della Raggi che vada in questa direzione, così come non c’è un atto del Governo che faciliti, ovvero imponga, questa svolta impiantistica.
Fin quando questo non accadrà, sia la Raggi sia il vice premier Di Maio sono allo stesso livello, e il loro comportamento ci porterà dritti a una nuova crisi dei rifiuti.