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Referendum: nasce il comitato cittadinanza Toscana

La Toscana è stata la capofila nella partecipazione al referendum nazionale per la riforma della cittadinanza: oggi rilancia il suo impegno per una Regione all’avanguardia in Italia per diritti e inclusione. La nascita del Comitato Cittadinanza Toscana trasforma l'energia civica mobilitata dalla campagna referendaria in dieci misure concrete e praticabili, per una Toscana che riconosca e valorizzi tutti i suoi abitanti, a prescindere dalla cittadinanza formale.

Il Manifesto del Comitato, frutto del confronto tra associazioni, realtà del terzo settore, comunità migranti, forze politiche, persone esperte e attiviste, definisce dieci priorità per una Toscana più giusta, inclusiva e consapevole del proprio presente.

Chiediamo alle istituzioni regionali, ai comuni e alle forze in campo per le prossime elezioni di ascoltare questa voce e di farsene carico.

Le dieci priorità del Manifesto sono:

Riconoscere chi vive, studia e lavora in Toscana

Proponiamo di affermare con atto pubblico che chi è nato, cresciuto o ha studiato e lavorato in Toscana è parte integrante della nostra comunità. Questo riconoscimento pubblico e politico valorizza chi già contribuisce quotidianamente al nostro territorio: in attesa della cittadinanza formale, la loro quotidiana presenza è già cittadinanza di fatto.

Difendere il diritto alla residenza

La residenza è la base per esercitare diritti fondamentali (salute, scuola, lavoro). Chiediamo che la Regione Toscana garantisca il diritto alla residenza anagrafica anche in condizioni di fragilità abitativa, promuovendo soluzioni come la residenza fittizia presso enti, associazioni o case comunali, e contrastando abusi e mercati neri.

Rafforzare e rendere accessibili gli sportelli per l’immigrazione

Serve un potenziamento degli orari e dei servizi degli sportelli comunali per l’immigrazione, con maggiore personale, informatizzazione delle pratiche e in cooperazione con le realtà del terzo settore. Chiediamo che le amministrazioni locali si impegnino su questo fronte, anche con risorse regionali.

Monitorare e denunciare le discriminazioni nelle Questure

I ritardi e gli abusi nella gestione dei permessi di soggiorno minano la fiducia nello Stato. Vogliamo una Commissione permanente regionale che raccolga segnalazioni, monitori le pratiche delle Questure e promuova trasparenza e legalità.

Valorizzare la partecipazione civica delle persone straniere

Proponiamo la creazione di assemblee dei cittadini inclusive, in cui residenti di origine straniera possano esprimersi e contribuire ai processi deliberativi locali. Questo deve passare non solo attraverso forme di rappresentanza come il consigliere aggiunto, ma anche da nuovi strumenti di partecipazione trasversale alle comunità straniere.

Educare alla cittadinanza, anche nelle istituzioni

Chiediamo l’inserimento del diritto dell’immigrazione e della cittadinanza nei percorsi formativi per i dipendenti comunali, per ridurre la discrezionalità, migliorare l'accoglienza e garantire il rispetto della legge e dei diritti delle persone straniere. Al contempo, la Regione deve migliorare la comunicazione sui requisiti di accesso alla cittadinanza per persone straniere.

Promuovere giustizia contro la discriminazione

Chiediamo il monitoraggio costante delle discriminazioni di genere e di origine sul lavoro, nei servizi e nella pubblica amministrazione.

Il lavoro è cittadinanza: dignità, diritti e inclusione

Il lavoro è uno degli strumenti fondamentali di partecipazione e appartenenza alla comunità. Contrastare lo sfruttamento e il caporalato significa difendere la dignità delle persone, il rispetto dei diritti e il senso stesso di cittadinanza.

Ma è altrettanto fondamentale che il mondo del lavoro rifletta la società com’è realmente oggi: plurale, interculturale, fatta di persone con origini e percorsi diversi. L’inclusione deve diventare un criterio concreto in tutti i settori, pubblici e privati, dalla pubblica amministrazione alla scuola, dalla sanità alle imprese. Serve un rafforzamento dell’Ispettorato del lavoro, più controlli nei settori a rischio (agricoltura, logistica, edilizia), tutela per chi denuncia gli abusi, e un coordinamento più efficace con le procure.

Promuovere un lavoro giusto e inclusivo è la base per una società equa, coesa e realmente democratica.

Riformare i flussi migratori e semplificare le pratiche

Chiediamo alla Regione Toscana di farsi portavoce presso il governo per una riforma delle forme di regolazione dei flussi migratori, semplificare l’accesso ai permessi di soggiorno per lavoro e sostenere vertenze su base regionale contro le storture della legge nazionale.

Un patto democratico per la cittadinanza

Il Comitato Cittadinanza Toscana è plurale, inclusivo e aperto a tutte le forze associazionistiche e politiche che ne condividono la sensibilità. Il presente manifesto si propone come riferimento per le proposte su inclusione e cittadinanza in Toscana, aperto e trasversale a tutte le forze in vista delle elezioni regionali.

Sottoscrivono e aderiscono:

ARCI
ASIRI
Associazione dei Senegalesi di Firenze e circondario
CGIL
Comunità Islamica di Firenze
Europa Verde
Firenze Radicale
Good World Citizen
IParticipate
Italiani Senza Cittadinanza
Livorno Civica
Partito Democratico
Più Europa
Possibile
Partito Socialista Italiano
Radicali Italiani

Il Comitato invita tutte le realtà che ne condividono gli obiettivi a unirsi all'iniziativa.

Leggi il Manifesto del Comitato Cittadinanza Toscana

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  • Pasquale Di Pace
    published this page in News 2025-07-30 17:31:49 +0200