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Referendum: Magi, gravi irregolarità voto all’estero. Valutiamo esposto in procura

Comunicato stampa di Riccardo Magi

Abbiamo atteso il termine ultimo per la consegna dei plichi e delle ulteriori procedure per il voto degli italiani all’estero per i referendum dell’8 e 9 giugno, affinché la rete diplomatica e consolare completasse tutte le operazioni, nonostante fossimo già a conoscenza di situazioni critiche. Purtroppo dobbiamo denunciare che ci sono stati riferiti innumerevoli e gravi irregolarità che stanno impedendo a migliaia di italiani residenti all’estero di esercitare il proprio diritto di voto. Criticità che rivelano una gestione opaca e inadeguata da parte del Ministero degli Esteri e del Ministero dell’Interno. Per questo, come Comitato Promotore del Referendum Cittadinanza, stiamo valutando un esposto alla procura della Repubblica. Ostacolare l’esercizio del diritto di voto è un reato ed è dovere dei Ministri competenti  garantire condizioni eque e trasparenti per l’esercizio del voto, come previsto dalla legge 459/2001.

In molte aree del mondo, in particolare in alcuni Paesi dell'America Latina, la distribuzione dei plichi elettorali si sta rivelando incompleta e disorganizzata. Le testimonianze raccolte da cittadini e associazioni italiane parlano di una situazione caotica, con forti ritardi e gravi incertezze sulla possibilità di ricevere il materiale di voto in tempo utile. In diversi casi - prosegue Magi - gli elettori si trovano costretti a richiedere la duplicazione della scheda, con il rischio concreto di non riuscire a votare entro le scadenze previste. Situazioni analoghe si registrano in più Paesi dell’Asia, dove numerosi cittadini iscritti all’AIRE si stanno vedendo negare il diritto di voto per il mancato rilascio, da parte dei Comuni italiani, del nulla osta necessario. Nonostante segnalazioni tempestive da parte degli elettori e i solleciti delle sedi consolari, molte amministrazioni comunali non hanno risposto per tempo, impedendo la stampa e la spedizione dei plichi. Un fenomeno che riflette un problema sistemico e non isolato.

A tutto ciò si aggiungono ritardi generalizzati, carenze informative, totale assenza di campagne sui media italiani all'estero, e una preoccupante opacità nella gestione dei fondi destinati al voto per corrispondenza. In un contesto di risorse ridotte, tutto ciò rischia di configurare un vero e proprio boicottaggio tecnico e preventivo del diritto di voto. I Ministri Antonio Tajani e Matteo Piantedosi devono fornire immediati chiarimenti sull’entità dei fondi stanziati per il voto all’estero, sui criteri di riparto tra i consolati, sulle attività informative realizzate e sulle direttive impartite.

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  • Pasquale Di Pace
    published this page in News 2025-06-03 12:10:04 +0200