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Referendum: un No per fermare M5S, Lega e Fratelli d'Italia

di Benedetto Della Vedova

Il taglio dei parlamentari non è una riforma, ma la bandiera ideologica del M5S, un partito in declino a cui gli altri partiti vogliono consegnare una vittoria postuma.
Lega e Fratelli di Italia hanno una visione leaderistica e autoritaria del Governo e ammirano Orban: un colpo al parlamento va sempre bene. E in più il giorno dopo cominceranno la loro propaganda sul “Parlamento delegittimato” chiedendo elezioni anticipate e sfideranno il M5S a cominciare subito a ridurre i costi, senza lasciar passare altri anni “di sprechi”. Il loro Si è comprensibile.
Quello che resta incomprensibile, invece, è la ragione per cui il PD abbia accettato di votare un taglio che nella lettera e nello spirito di chi lo proposto e imposto, ha come unica ragione e avrà come unico effetto di ridimensionare l’autorevolezza del Parlamento mettendo in crisi gli equilibri della Costituzione, di cui per tutto il resto non cambierà una virgola. Per il PD il Si non sembra tanto al Referendum, ma solamente alla prosecuzione del Conte bis. Un po’ poco, direi, per giustificare un taglio della democrazia che durerà molto più a lungo di un governo debole sorretto da una maggioranza sgangherata.

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