Di Alberto Ruggin coordinatore di +Europa Padova, e Anna Lisa Nalin e Corrado Cortese portavoce di +Europa Veneto
La legge Zan, la legge contro l’omotransfobia che porterebbe finalmente l’Italia ad un livello di civiltà simile a quello degli altri paesi in Europa e nel mondo, porta il nome di un deputato Padovano.
Alessandro Zan sta dando lustro alla città combattendo una battaglia di civiltà, con una legge che finalmente riconosca diritti a chi adesso non ne ha, senza peraltro togliere nulla a nessuno. Oggi il disegno di legge è fermo in commissione giustizia da un altro deputato padovano, il leghista Andrea Ostellari.
Due atteggiamenti opposti nei confronti di una richiesta di diritti, entrambi messi in atto da esponenti politici padovani.
Noi ci auguriamo fortemente che Padova, una città che nel mondo è conosciuta per le sue bellezze e per una Università tra le più importanti ed illuminate del pianeta, si riconosca a livello nazionale nel modello di diritti e di modernità rappresentato da Alessandro Zan.
Non vogliamo che a rappresentare l’immagine di Padova sia una posizione retrograda ed oscurantista come quella di Ostellari.
Non è una questione di partiti politici, ma di riconoscimento di diritti: la Lega, che ha sempre puntato sulla sicurezza, deve capire che questa legge permette alle persone di non rischiare di essere vittime di aggressioni; anche questa è sicurezza. Si metta quindi al passo delle destre democratiche e moderne degli altri grandi paesi Europei che già da anni hanno accettato senza problemi questa posizione.
Ostellari smetta subito con il suo assurdo ostruzionismo e rifletta sul fatto che con il suo comportamento sta rischiando di rovinare l’immagine di una città che invece è fortunata ad avere come esponente un deputato impegnato nella battaglia per i diritti civili, firmando una legge che può diventare storica per questo paese”.