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Ong di Mironov punta il dito sul processo Markiv

Di Silvja Manzi e Carmelo Palma

È in corso il processo d'Appello a Vitaly Markiv, il cittadino italo-ucraino accusato dell'uccisione del fotoreporter italiano Andrea Rocchelli, avvenuta il 24 maggio 2014 nella zona dell'Ucraina allora occupata da separatisti filorussi, e condannato in primo grado a 24 anni. Con Rocchelli rimase ucciso il dissidente russo e attivista per i diritti umani Andrej Mironov.

Proprio l'associazione che Mironov aveva contribuito a fondare, il Centro per i diritti umani Memorial (Russia), con il Centro per le libertà civili (Ucraina) e gli avvocati del Centre de la Protection Internationale (Francia) ha costituito un gruppo di lavoro internazionale e indipendente per analizzare le indagini svolte e l'andamento del processo. Nei giorni scorsi sono stati resi noti i primi risultati mentre il rapporto conclusivo verrà presentato entro la fine del mese.

Le conclusioni del gruppo di lavoro non fanno che confermare i molti dubbi che dalla sentenza di primo grado, come Radicali italiani e come +Europa, non abbiamo smesso di manifestare. I punti principali emersi da questi risultati mostrano la superficialità con cui è stato trattato il contesto di conflitto armato nel quale si sono svolti i fatti, l'inconsistenza delle prove e delle testimonianze utilizzate, la sottovalutazione di elementi fondamentali (come l'audio in cui lo stesso Mironov poco prima di morire dice che si trovano in mezzo al fuoco incrociato), l'incomprensibile esclusione delle indagini nel campo filorusso; non ultimo, il gruppo di lavoro ha analizzato la copertura stampa del processo e ha mostrato quanto sia stata fortemente poco obiettiva e quanto questo possa aver influito sull'esito del processo, determinato da una giuria popolare. Alle perplessità avanzate dal gruppo di lavoro potremmo aggiungerne altre, per esempio sul ruolo pervasivo della propaganda del Cremlino. Siamo tuttavia fiduciosi che il processo d'appello possa svolgersi in un clima obiettivo e auspichiamo che la Corte voglia acquisire il documentario inchiesta "The wrong place", che ha analizzato numerosi punti controversi della sentenza consultando esperti e rintracciando testimoni oculari finora non considerati.

Apprezziamo molto il lavoro accurato messo in piedi da Memorial, che rende giustizia alla figura di Andrej Mironov, il cui ruolo è stato finora ignorato nel processo. Ieri è stato l'anniversario dell'assassinio di Anna Politkovskaja, e proprio Mironov, che era "attenzionato" dai servizi di Putin, scampato a una aggressione che l'aveva quasi ucciso aveva commentato “alla mia cara amica e collega Anna Politkovskaja è andata molto peggio”. Il lavoro di Memorial, CCL e CPI deve, a nostro avviso, essere preso in considerazione per riaffermare il principio di giustizia giusta e onorare Andrea Rocchelli e Andrej Mironov.

Risultati preliminari dalla valutazione dell'efficienza dell'indagine sull'uccisione del fotoreporter Andrea Rocchelli e dell'attivista per i diritti umani Andrei Mironov:
• qui il comunicato
• qui il video della presentazione
 

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