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Noi diciamo No: il coraggio di votare contro il taglio dei parlamentari

Di Piercamillo Falasca 

Se il 29 marzo vinceranno i Sì al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari non avremo ridotto da 945 a 600 i membri del Parlamento, ma li avremo portati a 400+200.

Che differenza fa? Tutta la differenza del mondo.

In un sistema a bicameralismo paritario, con due camere che fanno esattamente la stessa cosa (anzitutto, votare la fiducia al governo) avremo un Senato di sole 200 persone che potrà decretare la vita o la morte di ogni governo e di ogni provvedimento. Non c’è Paese al mondo con una camera dotata del potere di concedere la fiducia a un governo e contemporaneamente così poco rappresentativa (cioè con così pochi membri rispetto agli abitanti, un membro ogni 300mila abitanti circa). Paragoni con gli Stati Uniti non servono: lì vige il presidenzialismo (oltre che il federalismo degli Stati) e il governo non deve la sua sopravvivenza a un senatore o due.

Ancora: che differenza c’è tra un senato di 315 e uno di 200? Tutta la differenza del mondo. In primis, avremo interi territori italiani senza rappresentanza, soprattutto le aree interne e le province. La politica diventerà ancora di più elitaria e per pochi ricchi. Poi, siccome nella Costituzione italiana il Senato è eletto “su base regionale”, ci saranno regioni nelle quali elegge un senatore solo chi raccoglie il 20 o forse anche il 25%. Tutti gli altri, nulla.

Se avessimo un monocameralismo con 600 membri sarebbe già molto meglio, perché avremmo maggiore rappresentatività. Ma non è così! A proposito, ma il PD non aveva assicurato che il loro voto al taglio dei parlamentari era condizionato all’approvazione di “correttivi”? Che fine hanno fatto? Silenzio assoluto.

Da ultimo: siamo così convinti che avere meno parlamentari sia un bene? Riducendo il numero, ne aumentiamo il peso. Ogni voto “varrà” di più, con tutte le conseguenze negative del caso. Chissà perché la Costituzione del 1948, poi rivista nel 1963, aveva previsto così tanti parlamentari, mi sono chiesto per anni. La risposta è semplice: perché i padri costituenti avevano vissuto anni bui, senza democrazia, senza libertà. E sapevano che dare maggiore rappresentanza è un fatto di libertà e pluralità. E noi ora vogliamo perderla?

Noi di Più Europa diciamo NO. E voteremo NO, nonostante il silenzio assordante dei principali mezzi di informazione su questa svolta turca dell’Italia.

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