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No, non è vero che Più Europa ha promosso un referendum per abolire il servizio sanitario nazionale

No, non è vero che Più Europa ha promosso un referendum per abolire il servizio sanitario nazionale.

Più Europa non ha mai promosso referendum e quindi l'accostamento che sta girando in questi giorni sui social network è un falso grave. Il programma di +E per le elezioni del 2018, dove trovate anche la parte relativa alla sanità, è disponibile qui.

Venticinque anni fa, nel 1995, i Club Pannella promossero la raccolta di firme per venti referendum, all’interno dei quali ve ne era uno che riguardava il Servizio Sanitario Nazionale, poi riproposto nel 1999. In entrambi i casi, il quesito non superò il vaglio della Consulta. Il referendum si ispirava a un modello di sanità allora tra i più efficienti in Europa, quello della civilissima Olanda, e prevedeva di mantenere la copertura universale per tutti i cittadini così come l’obbligo di partecipare al finanziamento pubblico della della spesa sanitaria. Si prevedeva la possibilità per tutti di stipulare una polizza sanitaria anche con soggetti diversi dallo Stato con la facoltà per tutti di rivolgersi a strutture pubbliche o private in caso di necessità, una sorta di "buono sanità" uguale per tutti, più e meno abbienti. Era un periodo in cui, anche al Nord, solo chi poteva permettersi di pagare aveva accesso alle cliniche. Non se ne fece nulla, come si diceva. Successivamente in alcune regioni si scelse comunque di aprire il Servizio Sanitario Nazionale anche a operatori privati sul lato dell’offerta di sanità, con libertà di scelta per medici e pazienti. Anche da questa scelta di apertura nasce l’eccellenza sanitaria lombarda, oggi così sotto pressione ma di cui tutti stanno apprezzando l’efficacia in un momento così difficile.

 

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