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Manovra: parlamento esautorato per le solite promesse a debito

di Benedetto Della Vedova

La manovra di bilancio sta per essere approvata esautorando completamente il Parlamento della sua basilare funzione di controllo delle tasse prelevate ai cittadini e delle spese da esse finanziate. Ancora si dimostra che la maggioranza giallo-verde ignora e viola senza alcuno scrupolo il principio di separazione dei poteri su cui fondano le democrazie liberali.

Per coprire questo attacco alla democrazia, Salvini e Di Maio usano questi giorni di festa per assicurare gli italiani di avere trovato la cornucopia: prepensionamenti e distribuzione a pioggia di redditi e prebende a cui non sembra corrispondere alcuna significativa contropartita (a parte qualche centinaio di milioni dalle cosiddette pensioni d’oro).

Ma visto che la cornucopia non ci sarà, e certo non per colpa dell’Europa, l’effetto sarà una crisi da deficit fuori controllo il cui costo finanziario e politico pagheranno altri, giovani e più deboli in primis.

Alla fine della fiera il governo del Cambiamento ripete le gesta dei peggiori governi della storia nazionale: promesse a debito e demagogia politica. Nessuna nuova strategia per un’Italia forte ed europea.

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