di Carmelo Palma
"A poche ore dal voto di fiducia al Senato sul bilancio dello Stato, non si sa ancora su quale testo il Governo metterà la fiducia, per i molteplici problemi di copertura legati all’approvazione in Commissione di norme che comportano maggiori spese o minori entrate. Dalle voci di Palazzo, che si rincorrono in queste ore, parrebbe che nel mirino sia entrata innanzitutto la norma sulla cannabis light. Questa norma, istituendo una imposta di fabbricazione sulla canapa e evitando la chiusura per via giudiziaria di migliaia di punti vendita aperti a partire dal 2016, comporta invece senza ombra di dubbio maggiori entrate per il bilancio dello Stato, che al contrario perderebbe il gettito fiscale e contributivo degli oltre diecimila addetti del settore e quello legato alla vendita di preparazioni a base di cannabidiolo, se non intervenisse tempestivamente una norma di legge a chiarire una situazione complicata da una giurisprudenza contraddittoria. Visto che stiamo parlando di sostanze che hanno un THC inferiore allo 0,5% e gli stessi tribunali considerano privi di efficacia drogante, è anche ridicolo che l’opposizione a questa norma abbia una giustificazione “anti-droga”. Tra tutte le cose che questa legge di bilancio fa e soprattutto tra tutto quello che non fa questa norma è uno dei pochi esempi di ragionevolezza e sarebbe ridicolo che, in extremis, fosse la sola o una delle poche a essere sacrificata.