Intervista di Francesca Del Boca
Parla a Fanpage.it il segretario nazionale di +Europa. “Il candidato migliore? Era Carlo Cottarelli”. E adesso? “Si sta cercando di trovare un nome che possa aggregare”. Ma senza il Movimento 5 Stelle: “Questione di lealtà politica”. Il punto è sempre e solo uno. "Non con i Cinque Stelle".
Interviene nel caos Regionali 2023 in Lombardia anche Benedetto Della Vedova, deputato e segretario nazionale di +Europa. E, nel bel mezzo della discussione che da giorni anima il centrosinistra lombardo, avvisa l'alleato di coalizione (ovvero il Partito Democratico).
Capitolo primarie per definire il candidato di centrosinistra come presidente di Regione Lombardia. Vale la pena farle? Non è tardi?
Le primarie di coalizione sarebbero di fatto primarie di un partito solo, visto che alla fine contano i numeri. Mi sembra abbia più senso, e sia più logico, che le forze che vogliono formare una coalizione scelgano quello che, insieme, reputano il candidato migliore. La candidatura di D'Amato in Lazio, ad esempio, che raccoglie il fronte di sostegno ampio formato da Pd, Terzo polo e +Europa, mi pare il modo efficace di procedere.
Senza Movimento Cinque Stelle.
Non per settarismo, ma perché bisogna avere lealtà politica. Siamo usciti da una campagna elettorale che ci ha visti contrapposti, mi sembra giusto. Questo per noi è un punto fondamentale.
Meglio il Terzo polo con Letizia Moratti?
No. La candidatura di D'Amato è appoggiata dal Terzo polo, ma è una candidatura maturata tra alleati. La Moratti è stata imposta come prova di forza muscolare, come fatto compiuto. E ancora: D'Amato era un assessore di Zingaretti. La Moratti a quindici giorni fa è stata l'assessore e la vicepresidente di Fontana, in predicato per fare il ministro nel governo Meloni.
La Lombardia non ha il suo D'Amato, quindi?
C'era un nome capace di ottenere quell'effetto unificante, in Lombardia: era quello di Carlo Cottarelli. Ma tutto è precipitato a favore di Letizia Moratti, non capisco perché. Di sicuro è un nome di spicco in Lombardia, sì, ma per la destra. Gli elettori lo sanno, che fino a pochi giorni fa era nella giunta Fontana. E di conseguenza le forze di opposizione a Fontana non possono abbracciare una che fino a poco fa lo sosteneva.
Prima l'autocandidatura di Maran alle primarie, poi il nome di Majorino come possibile candidato unitario… il Pd che strategia sta seguendo in questo momento?
Si sta cercando di capire se c'è un candidato che possa aggregare e che sia in grado di fare la miglior campagna elettorale. Quando avremo scelto un candidato comune, se sarà possibile, ritardi e tentennamenti si supereranno.
Lei è disponibile a candidarsi?
Non mi autocandiderò. Ma, se me lo dovessero chiedere, ci penserò.