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Lombardia: Moratti nuovo assessore al Welfare, ma di Sanità ne sa quanto Gallera

di Michele Usuelli

La notizia del rimpasto in Regione Lombardia è ormai ufficiale, e Letizia Moratti, ex ministro dell’Istruzione, ex presidente Rai ed ex sindaco di Milano, farà presto il suo ingresso in giunta come nuovo assessore al Welfare e vicepresidente della Regione. Altri cambi sono previsti agli assessorati allo Sviluppo economico, alla Famiglia, allo Sport, all’Istruzione, Formazione e Lavoro e alle Riforme, ma il più importante rimane comunque la sostituzione di Giulio Gallera alla Sanità.

Con questa pandemia, i cittadini hanno compreso per la prima volta quanto dalla politica regionale dipenda la loro stessa salute. Mai prima d’ora nessun cittadino, candidato o giornalista aveva pensato alla sanità come a un tema centrale in una campagna elettorale, e questo malgrado la sanità rappresenti circa 20 dei 25 miliardi di budget regionale. La giunta lombarda fino a questo momento ha rispecchiato esattamente questo, la mancanza di alcuna competenza specifica consolidata sulla sanità e l’impreparazione a gestire qualsiasi aspetto che fosse al di fuori dell’ordinario. Ora, il coronavirus ha spazzato via le certezze dell’ordinario e squassato la politica, portando ad un rimpasto. Ma il risultato non cambia: Letizia Moratti non è più preparata sui temi sanitari di quanto lo fosse Giulio Gallera, e questo deve essere chiaro a tutti. Questa sostituzione non è dovuta a valutazioni di merito sull’operato di uno o dell’altra, ma è frutto di considerazioni puramente partitiche, che in quanto tali non ci aiutano nella risoluzione della pandemia. Lo ripeto, l’avvento di Moratti non cambia nulla: non c’era competenza prima e non ci sarà neanche adesso. Cionondimeno, come abbiamo fatto con l'assessore Gallera, l’opposizione istituzionale di Più Europa-Radicali non mancherà di proporre miglioramenti alla sanità lombarda, plaudire ogni volta che Moratti prenderà giusti provvedimenti, e criticare ogni volta che la dovessimo vedere chiusa, sorda ed arroccata nel palazzo del potere, come quasi sempre accade alla giunta di cui è entrata a far parte. Riconosciamo a Giulio Gallera il merito di aver fatto in epoca pre-covid piccoli passi avanti rispetto alla visione sanitaria clericale del passato. Su questo vigileremo con intransigenza sull'operato di Letizia Moratti.”

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