Intervista di Emma Bonino a Il Mattino
Più Europa non ha mai nascosto le critiche nei confronti del governo Conte, ma lei condivide la scelta dei tempi di questa crisi, quando le due arterie principali per uscire dalla pandemia - Recovery e vaccinazione di massa - non sono state neppure intraprese?
Noi eravamo all’opposizione, e ovviamente la domanda andrebbe fatta alla maggioranza che si è dissolta. Una cosa però è certa, nè sul piano vaccinale nè sul Next Generation EU siamo messi bene. Al punto in cui siamo penso che più che una campagna elettorale serva una campagna vaccinale, nuova ed efficace.
Il fallimento dell’operazione “responsabili” dimostra che il nodo non è algebrico ma politico: non trova?
Assolutamente. Pensare in una crisi come questa di affidare le sorti del Governo a qualche senatore sparso senza una vera opzione politica è stato un atto di presunzione. Che Conte sta pagando e pagherà.
Ora in tanti invocano la svolta europeista e la formula Ursula: lei che ne dice? E’ questa la strada?
Abbiamo indicato come scenario quello di replicare in Italia la maggioranza che sostiene la Commissione europea, che in Italia arriverebbe fino a Forza Italia. Non so se sarà possibile, certamente sarebbe un’opzione forte per un governo di discontinuità, che abbia l’ambizione di essere adeguato alla sfida dei prossimi semestri. Certo, Conte non può tenere in ostaggio il Paese perché non vuole mollare Palazzo Chigi, né il Pd può non tenere conto che un’altra maggioranza, europeista e riformatrice, se si vuole c’è. Portare il paese al voto senza nemmeno provare a esplorare altre strade, sarebbe da irresponsabili.