Nell’ottobre del 2018 e nel dicembre del 2019, durante il governo Conte 1, +Europa indirizzò all’AGCom due lunghi e articolati esposti (potete leggerli a questo e a questo link) con i quali denunciava - sulla base dei pur insufficienti dati di monitoraggio messi a disposizione dalla Autorità - il grave squilibrio della informazione politica sia pubblica che privata, manifestamente sbilanciata a favore del Governo, e la violazione delle regole sulla parità di accesso.
Anche per effetto di quella denuncia (cui ne seguirono altre, proposte per esempio dai Verdi, dall’associazione ITALIASTATODIDIRITTO etc.) l’AGCom nel febbraio 2020 avvio', con un’iniziativa innovativa, una procedura sanzionatoria contro RAI per violazione degli obblighi di servizio pubblico, imputandole la violazione dei principi di rispetto del pluralismo e del contraddittorio, di correttezza e di completezza dell’informazione.
Con riferimento ai partiti di minoranza AGCom contestò alla RAI la violazione dei canoni di equilibrio e pluralismo nella partecipazione e rappresentazione dei soggetti politici e istituzionali nei notiziari e nei programmi di approfondimento diffusi da RAI1, RAI2, RAI3 e RAINews, rilevando come il costante e sistematico razionamento di forze politiche e sociali minori all’interno dell’offerta informativa nei notiziari si sostanzia in una lesione del pluralismo, subspecie di mancato equilibrio, incompletezza informativa, elementi che compromettono il pieno diritto dei cittadini utenti ad essere informati.
AGCom diffidò pertanto la RAI ad adottare iniziative tese a contrastare il ripetersi delle infrazioni, a garantire un completo adempimento degli obblighi di servizio pubblico e:
- comminò una sanzione do € 1.500.000,00
- impose di adottare a) strumenti finalizzati a contrastare la diffusione di informazioni non veritiere o incomplete, anche attraverso il coordinamento organizzativo, della responsabilità editoriale intesa ad assicurare lo sviluppo del senso critico, civile ed etico nella collettività nazionale; b) misure finalizzate a sensibilizzare i conduttori dei programmi e i propri dipendenti e collaboratori, anche attraverso specifiche azioni formative, ad attenersi scrupolosamente ai principi di imparzialità, indipendenza e pluralismo; c) misure finalizzate a sensibilizzare i conduttori dei programmi e i propri dipendenti e collaboratori, anche attraverso specifiche azioni formative, ad attenersi scrupolosamente al rispetto dell’integrità e della dignità della persona e al principio di non discriminazione
- chiese di formulare lo schema di un sistema di rilevazione e monitoraggio della programmazione che consentisse di misurare il rispetto dei principi di imparzialità, indipendenza e pluralismo, per assicurare livelli di qualità adeguati e misurare, attraverso specifici indicatori, l’imparzialità, la responsabilità/affidabilità e la diversità/identità quali tratti specifici della programmazione di servizio pubblico.
La RAI ha proposto ricorso contro la sanzione, e il Tar Lazio l’ha temporaneamente sospesa in attesa della fine del giudizio di merito (e infatti, come si è visto, non abbiamo certo assistito a sensibili miglioramenti ….!)
+Europa è intervenuta in quel contenzioso con un c.d. “intervento ad opponendum” e ha difeso la sanzione pecuniaria con due significative memorie che pubblichiamo qui e qui: si tratta di atti di giudizio interessanti, che recano un’approfondita riflessione sul contenuto degli obblighi del servizio pubblico radiotelevisivo e che meritano pertanto di essere diffusi e letti. Scoprirete, leggendoli, con quale sfrontatezza la RAI pretende di non essere soggetta a nessun sindacato e controllo di AGCom ed equipara se stessa a qualunque operatore privato, mostrando di disconoscere completamente il suo ruolo di concessionaria.
Un grazie particolare al Prof. Giulio Enea Vigevani e agli avv.ti Mario Bucello ed Emanuela Quici che, insieme a Simona Viola, hanno condotto la difesa di +Europa.