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La cicala e la formica

Di Piercamillo Falasca

La Germania viene da diversi anni di surplus di bilancio (cioè le entrate superano le uscite, inclusi persino gli interessi sul debito). Quindi ora si potrà permettere senza troppi patemi d’animo un allentamento delle finanze pubbliche, per favorire gli investimenti e la domanda. Una risposta temporanea e pragmatica al coronavirus e alla recessione, che finirà per aiutare l’intera economia europea.

L’Italia continua ad accumulare da anni nuovo debito pubblico, sperperando risorse in misure inique e inefficaci come il reddito di cittadinanza, Quota 100 o i salvataggi di Alitalia. Così, quando si verifica una vera emergenza che giustificherebbe una politica fiscale espansiva, scopriamo che fare più deficit (come già annunciato dal ministro dell’Economia Gualtieri) sarà molto difficile e costoso (prestereste voi a cuor leggero al governo Conte-bis?), peserà ancora e sempre sulle generazioni future e non aiuterà un’economia che non ha bisogno di bonus e aiutini, ma di iniezioni massicce di innovazione, libertà economica e norme certe e applicabili.

L’Unione europea ci lascerà fare, perché non è la matrigna che gli sciocchi sovranisti e populisti raccontano, ma la nostra vera ancora di salvezza. Il mercato europeo è e sarà la nostra unica possibilità di ripresa. A chi dice che l’Europa è assente sull’emergenza coronavirus, replichiamo così: con un bilancio concesso dagli Stati nazionali di appena l’1% del Pil, come crediamo che le istituzioni comunitarie possano fare più di quello che fanno? È tempo di più Europa.

 

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