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Immuni: chi comunica la notifica di un contatto a rischio, viene sottoposto a tampone? L'interrogazione di Emma Bonino al ministro Speranza

Quanti ricevono la notifica di un contatto a rischio dalla app Immuni e la comunicano all’autorità sanitaria sono testati per accertare una eventuale positività?.

Lo chiede in un'interrogazione al Ministro della Sanità la senatrice di +Europa Emma Bonino, sottolineando l’incongruenza tra la comunicazione presente sul sito di Immuni e la disciplina prevista dal Ministero della sanità, che, equiparando i contatti registrati attraverso il protocollo di comunicazione bluetooth ai “contatti stretti” (ad esempio i conviventi) di un positivo, applica loro la misura della quarantena obbligatoria.

Il test prima della fine della quarantena sarebbe riservato solo a chi registri una sintomatologia compatibile con il Covid-19. Però, scrive Bonino nell’interrogazione, “una attività di tracciamento e di isolamento senza test, per soggetti che abbiano avuto la notifica di contatti a rischio, comporta conseguenze negative innanzitutto sul piano sanitario” considerando “la rilevanza dell’informazione tempestiva dell’eventuale positività di tali soggetti” per tracciare ulteriori contatti.

Inoltre, aggiunge Bonino, imporre la quarantena ma non prevedere la verifica della positività di chi ha avuto la notifica di un contatto a rischio “disincentiva l’utilizzo dell’applicazione di tracciamento”, la cui efficacia è “legata alla cooperazione volontaria di milioni di cittadini”.

Scarica il testo dell'interrogazione

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