Intervista di Emma Bonino a la Nazione - Carlino - Giorno
Che idea si è fatta di questa rottura Calenda-Pd?
"Per me resta incomprensibile", è tranchant Emma Bonino con Carlo Calenda. E la giornata intercorsa dal Niet del capo di Azione non fa certo ridurre l'irritazione della storica leader radicale e di +Europa. "Quali fossero le interlocuzioni di Letta lo sapevamo già prima della firma dell’accordo, che voglio sottolineare è di governo e politico e non semplicemente elettorale come gli altri venuti dopo. L’obiettivo che ci eravamo posti è quello di far progredire il Paese proseguendo con l’agenda Draghi e proprio per questo abbiamo inserito nel testo dell’accordo rigassificatori o termovalorizzatore, oltre che tutte le misure di riforma avviate e che devono essere portate a terra per il PNRR. Peraltro l’accordo prevede l’esclusione di candidature divisive per i rispettivi elettorati proprio riferendosi agli altri ingressi che sarebbero arrivati dopo di allora.
Che cosa è cambiato da quello schema al punto da farlo saltare?
Che cosa sia cambiato in quattro giorni continua quindi a non essermi chiaro, né personalmente, né politicamente. Occorre poi pensare a quanto ci siamo posti come obiettivo primario, ossia di non permettere che andando divisi si favorisse la vittoria per un centro destra, amico di Orban e Putin, palesemente illiberale, consentendo loro di avere la maggioranza dei collegi uninominali e, quindi, di poter fare modifiche costituzionali senza nemmeno passare per un referendum popolare.
La rottura era già scritta o è arrivata all'improvviso?
Non so se fosse scritta. Per me è arrivata all’improvviso e manca di quella serietà che è richiesta a chi voglia assumere la responsabilità di governo di un Paese. Non si cambia idea in pochi giorni, specie se il ragionamento che ci ha portati all’accordo sono i motivi che dicevo prima: progresso, innovazione e riforma per il Paese nella prosecuzione del lavoro avviato dal Presidente Draghi, che, dopo anni di assenza di politica estera dell’Italia, era riuscito, con la sua autorevolezza, a ridare al nostro Paese un ruolo centrale. L’alleanza con il Pd, per come scritto nel patto di governo, si colloca esattamente in quest’ottica. Che poi il partito democratico abbia voluto allargare a sinistra, includendo anche chi ha votato contro Draghi, l’ho sempre visto come un problema di Letta.
Hanno svolto un ruolo, nello spingere verso il no, le ex azzurre Carfagna e Gelmini?
Non lo so. Ciò che per il mio modo di fare politica è importante è quello di mantenere gli accordi presi, specie laddove sottoscritti e pubblicizzati in una conferenza stampa.
A questo punto il centro-destra già vinto?
Spero di no, e ci batteremo affinché non accada. Di sicuro, certe scelte spianano la strada alla vittoria dei sovranisti orbanian-putiniani. A fronte di un accordo con il Partito Democratico che riafferma la collocazione atlantista ed europeista dell’Italia, io non potevo consentire che un solo voto dato a me, potesse andare a favore della Meloni.
Ma Calenda le domanda come fa a stare con chi è contro la Nato e con chi ha votato contro Draghi?
L’accordo sottoscritto con il PD di Letta è chiaro, nei contenuti e nei posizionamenti. Sarà un problema di chi ha votato contro la fiducia a Draghi o che si dice per la decrescita felice spiegare bene cosa voglia fare. La mia posizione è chiara, coerente e seria e su questo Letta, che ritengo sia una persona altrettanto seria, ha a sua volta preso un impegno con noi, tanto da chiarire, dopo gli altri accordi, che quelli erano puramente elettorali.
La rottura con il PD ha significato anche la rottura con voi da parte di Calenda: come +Europa tenete ferma l'alleanza con Letta
Sin da subito io mi sono detta favorevole alla tenuta di quell'accordo. Ma nel processo trasparente e democratico di +Europa, è la direzione che ha deciso
Appare sempre più probabile, d'altra parte, che Calenda si accordi con Renzi: immaginava questo epilogo?
Non lo so e a questo punto non mi interessa più di tanto. Calenda lo ha sempre escluso ma di questi tempi mai dire mai.